Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha dichiarato, ieri sera, che il fronte della resistenza contro Israele probabilmente intraprenderà "azioni preventive" nelle prossime ore.
L'alto funzionario ha dichiarato che i leader della forza di resistenza non permetteranno alle autorità israeliane di "intraprendere alcuna azione" a Gaza.
In questo contesto, ha indicato che "tutte le opzioni sono aperte" se Israele continua a commettere "crimini di guerra" a Gaza. "Ci sono tutte le opzioni e gli scenari possibili per [il gruppo sciita libanese] Hezbollah. Tutto è stato considerato corretto nei loro calcoli e i leader della resistenza non permetteranno al regime sionista di intraprendere alcuna azione nella regione. Qualsiasi misura preventiva è possibile nel prossimo futuro poche ore", ha avvertito.
Secondo il capo della diplomazia persiana, i leader delle forze di resistenza sono capaci di intraprendere “guerre a lungo termine” contro Israele.
Allo stesso tempo, ha ribadito che l'Iran non sostiene la prospettiva di un'espansione del conflitto, ma ha ammesso la probabilità che Teheran entri in guerra. "Se non difendiamo Gaza oggi, dovremo difendere le nostre città domani.
Chi fa parte del fronte della resistenza?
Nel contesto delle dichiarazioni di Amirabdollahian, Al Jazeera riferisce che il termine "fronte della resistenza" è stato usato per anni per riferirsi ai membri del campo filo-iraniano che si oppongono a Israele, agli Stati Uniti e ai loro alleati nella regione.
Il gruppo comprende quindi il movimento sciita libanese Hezbollah, le milizie filo-iraniane in Siria e Iraq e i ribelli Houthi nello Yemen. Al Jazeera indica che anche Hamas è associato al fronte della resistenza.
La settimana scorsa, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha lanciato un avvertimento all’Iran e a Hezbollah, considerata la sua forza “per procura” nella regione, di non intensificare ulteriormente il conflitto bellico.
Da parte sua, la missione permanente iraniana presso l'ONU ha ribadito che Teheran non intende entrare in un conflitto militare con Israele, a meno che non lo attacchi.
Traduzione de l'AntiDiplomatico
di Alessandro Orsini* Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...
di Clara Statello per l'AntiDiplomatico Esattamente una settimana fa, il premier ungherese Viktor Orban, di ritorno da un incontro con Donald Trump a Mar-a-Lago, annunciava che queste sarebbero...
di Alessandro Orsini* Il Corriere della Sera oggi si entusiasma per la caduta del rublo. Lasciatemi spiegare la situazione chiaramente. Se andasse in bancarotta, la Russia distruggerebbe...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa