Il Consiglio Europeo ha approvato il quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, mirato a indebolire le capacità militari e industriali di Mosca e a colpire le sue entrate derivanti dalle esportazioni. Le misure introducono azioni specifiche contro la cosiddetta “flotta ombra” di petroliere russe, utilizzate per aggirare le sanzioni europee. Per la prima volta, l’UE ha imposto restrizioni complete anche a "diversi attori cinesi" accusati di fornire componenti per droni a Mosca.
Il pacchetto prevede sanzioni contro 54 individui e 30 entità coinvolti in attività considerate lesive dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina. I settori colpiti includono aziende russe della difesa, compagnie di navigazione che trasportano petrolio e prodotti petroliferi via mare, una compagnia aerea civile russa e un impianto chimico. Le sanzioni prevedono divieti di viaggio, congelamento dei beni e restrizioni economiche anche per entità situate in paesi terzi come Cina, India, Iran, Serbia ed Emirati Arabi Uniti.
Questo pacchetto segue il precedente adottato a giugno e si inserisce in una serie di misure che, dal 2022, mirano a ridurre le entrate della Russia e a sostenere l’Ucraina. Tuttavia, le sanzioni continuano a suscitare critiche, con alcuni esperti che sostengono possano danneggiare più l’economia europea che quella russa.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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