Mosca ha accusato l’Unione Europea di aver preso spunto dalla Germania nazista, in merito alla decisione del blocco dei 27 paesi che medita di rilasciare speciali “passaporti della democrazia” agli attivisti dell’opposizione russa che lavorano per un cambio di regime nel paese.
Commentando una recente bozza di documento messa all'esame dalla commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo questa settimana, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato che il blocco spera di utilizzare i cittadini russi come suoi " piccoli aiutanti", facendo paragoni con le politiche del Terzo Reich.
"È noto che durante gli anni dell'occupazione nazista, alle persone che desideravano collaborare con l'amministrazione tedesca veniva offerto di firmare la cosiddetta 'Volkslist', un documento speciale che svolgeva la funzione di [passaporto]", ha ricordato, aggiungendo che l’UE ha similmente proposto “passaporti per buoni russi”.
La bozza di risoluzione, scritta dall’eurodeputato lituano Andrius Kubilius, invita il blocco ad adottare una nuova strategia radicale per perseguire un “cambio di potere in Russia”, affermando che lavorerebbe con “forze democratiche” dentro e fuori il paese per rovesciare l’attuale leadership e istituire un “governo di transizione”.
Come parte di questo piano, il blocco ha suggerito un nuovo “passaporto della democrazia” e “accordi speciali sui visti” per gli attivisti dell’opposizione russa che lavorano “in esilio” dagli Stati membri dell’UE, offrendo di ridurre le restrizioni di viaggio per i dissidenti russi.
“Hanno grandi progetti”, ha continuato Zakharova, citando il documento politico dell’UE. “I titolari di 'passaporti della democrazia' diventeranno la spina dorsale dell'UE dopo 'la vittoria dell'Ucraina e la sconfitta della Russia, che apriranno una finestra di opportunità per la trasformazione della Russia in democrazia'”.
La portavoce ha osservato che, secondo la legge sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale, la firma della “Volklist” tedesca era “qualificata come tradimento” e “perseguita nella misura massima consentita dalla legge”, invitando i legislatori russi a “elaborare una possibile reazione se il Parlamento Europeo approva tali decisioni.”
L’Unione Europea ha imposto pesanti sanzioni alla Russia da quando il conflitto con l’Ucraina si è intensificato nel febbraio 2022, approvando anche una lunga lista di trasferimenti di armi a Kiev. Ha ribadito che continuerà tali politiche nel breve termine, sperando in una “vittoria decisiva” che alla fine aprirà la strada a “cambiamenti politici fondamentali in Russia”.
Traduzione de l’AntiDiplomatico
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