Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha incontrato l'inviato speciale del governo degli Stati Uniti, Richard Grenell, in un incontro che ha segnato un possibile riavvicinamento tra i due paesi dopo anni di tensioni. L'incontro si è svolto presso il Palazzo di Miraflores ed è stato descritto dal capo di Stato venezuelano come "franco, diretto, aperto e positivo".
Durante la riunione, Maduro ha proposto la costruzione di una "Agenda Zero", una base per un nuovo inizio nelle relazioni bilaterali tra Venezuela e Stati Uniti. Secondo il presidente venezuelano, l'obiettivo è stabilire rapporti basati sul rispetto reciproco e l'uguaglianza, lasciando da parte le incomprensioni del passato. "Quello che deve essere rettificato, venga rettificato, e quello che deve essere fatto, venga fatto nel quadro del rispetto reciproco", ha affermato Maduro.
Il presidente ha inoltre sottolineato che la Rivoluzione Bolivariana non è anti-statunitense, ma anti-imperialista. "Vogliamo un mondo senza imperi e senza egemonie, un mondo di uguali", ha dichiarato, ribadendo la necessità di costruire relazioni basate sulla sovranità e il rispetto della democrazia in Venezuela.
L'incontro ha toccato vari argomenti di interesse per entrambi i paesi. Tra i temi affrontati vi sono: la migrazione e le questioni legate ai cittadini venezuelani negli Stati Uniti; l'impatto fortemente negativo delle sanzioni economiche contro il Venezuela; la situazione dei cittadini statunitensi detenuti in Venezuela; l'integrità e il rispetto del sistema politico venezuelano.
Entrambe le parti hanno concordato sulla necessità di un cambiamento nelle relazioni bilaterali, con la speranza di stabilire nuovi accordi che possano giovare a entrambi i paesi e alla regione latinoamericana nel suo complesso.
La giornalista di teleSUR, Madelein Garcia, ha reso noto che il Ministero degli Esteri del Venezuela ha pubblicato un comunicato ufficiale riguardante l'incontro tra Maduro e Grenell. Il documento conferma che il colloquio si è svolto nel rispetto reciproco e ha affrontato diversi temi chiave:
- La migrazione;
- L'impatto delle sanzioni economiche contro il Venezuela;
- I cittadini statunitensi detenuti in Venezuela;
- L'integrità del sistema politico venezuelano.
Inoltre, nel comunicato si sottolinea che entrambe le parti hanno riconosciuto la necessità di dare un nuovo orientamento alle relazioni bilaterali e il governo venezuelano ha ribadito il proprio impegno per il dialogo in un quadro di rispetto della sovranità nazionale.
#ÚltimoMinuto| Cancilleria de Venezuela publicó el comunicado de la reunión entre el presidente Nicolás Maduro y el enviado especial de EEUU, Richard Glenell.
— Madelein Garcia (@madeleintlSUR) January 31, 2025
Luego de conversaciones con, el presidente Nicolás Maduro Moros recibió al representante del presidente Donald Trump, y… pic.twitter.com/m1zYPDXl3b
Le relazioni diplomatiche tra Venezuela e Stati Uniti si sono interrotte nel 2019, dopo che il governo dell'allora presidente Donald Trump aveva riconosciuto l'ex deputato Juan Guaidó come "presidente incaricato" del Venezuela. Questa decisione aveva portato a un'intensificazione delle sanzioni economiche imposte già dal presidente Obama nel 2015 e a una nuova escalation di tensioni tra i due paesi.
Negli anni successivi, vi sono stati alcuni tentativi di dialogo, specialmente in merito alla questione migratoria e ad accordi politici. Tuttavia, la relazione è rimasta instabile, caratterizzata da momenti di apertura e da periodi di forte contrasto.
Maduro ha dichiarato che gli accordi iniziali raggiunti con Grenell verranno resi pubblici dal rappresentante venezuelano per i negoziati di pace, Jorge Rodríguez, in una conferenza stampa. "Abbiamo fatto un primo passo, speriamo che possa essere mantenuto nel tempo", ha affermato il presidente venezuelano.
Il governo di Caracas ha ribadito il suo impegno per una diplomazia basata sulla pace, il dialogo tra pari e il rispetto della sovranità. Resta ora da vedere se questi colloqui segneranno realmente un nuovo capitolo nelle relazioni tra Venezuela e Stati Uniti o se si tratterà solo di un episodio isolato, vista anche la classica non affidabilità degli Stati Uniti che sono soliti impostere la politica estera solo in base ai propri interessi.
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