Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha dichiarato che il mondo ha iniziato a vivere in un nuovo modello di ordine che ha sostituito la civiltà centrata sull'Occidente e "definita dagli anglosassoni”.
Durante una conferenza dedicata ai risultati della presidenza ungherese dell'Unione Europea, conclusasi il 31 dicembre, ha dichiarato: “Viviamo in tempi di cambiamento dell'ordine mondiale, di ascesa dell'Oriente, dell'Asia”. L'ordine mondiale come lo abbiamo conosciuto, centrato sull'Occidente, o più precisamente l'ordine mondiale dominato dagli anglosassoni, è giunto al termine”, ha affermato. E ancora: “le potenze e i centri di potere dominanti del mondo stanno ora plasmando il nuovo quadro economico, politico e culturale in cui vivremo, presumibilmente, per molti decenni a venire”.
Sulla questione dell'adesione dell'Ucraina alla NATO è al centro del conflitto tra Mosca e Kiev, ha sottolineato come “i russi vogliono evitarla e la eviteranno a tutti i costi”. In questo contesto ha fatto riferimento anche alle rivendicazioni statunitensi sui territori della Groenlandia, del Canada e di Panama, nonché “al destino del Mar Cinese Meridionale e di Taiwan”.
Infine nel suo discorso, Orbán ha indicato le politiche che servono per reggere in questo nuovo quadro internazionale: “l'identità, la forza coesiva, la coesione”. “Solo un centro di potere di questo tipo può avere successo, dove la base della vita dello Stato è un'identità comune”, ha sottolineato, precisando che si tratta di storia, lingua, religione, tutte cose che, a suo avviso, ‘la democrazia liberale ha scartato, forse anche sminuito, e dichiarato obsolete’.
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