Il test di combattimento del nuovo missile balistico ipersonico russo “Oreshnik”, annunciato dal presidente Vladimir Putin, segna un’importante evoluzione tecnologica e strategica nel conflitto tra Russia e Ucraina. L’attacco, diretto contro un complesso industriale militare nella città ucraina di Dnepropetrovsk, è stato presentato come una risposta diretta agli attacchi ucraini su territori russi internazionalmente riconosciuti, effettuati con armamenti avanzati forniti da Stati Uniti e Regno Unito, come i missili a lunga gittata ATACMS e Storm Shadow.
Superiorità tecnologica russa
“Oreshnik” è un missile balistico a medio raggio con capacità ipersoniche, in grado di raggiungere velocità di Mach 10 (circa 3 km al secondo).
Con la sua tecnologia avanzata e la capacità di manovrare in modo imprevedibile, Oreshnik rappresenta una minaccia significativa per i sistemi di difesa statunitensi.
Uno dei principali vantaggi del missile ipersonico Oreshnik è la sua velocità. Viaggiando a velocità così elevate, può raggiungere il suo obiettivo in pochi minuti, rendendo inefficaci i tradizionali sistemi di difesa missilistica. Questa rapida velocità rende anche difficile per le forze nemiche rilevare e intercettare il missile prima che raggiunga la destinazione prevista. Ciò rende Oreshnik uno strumento inestimabile per la Russia in qualsiasi potenziale conflitto con gli Stati Uniti.
Oltre alla sua velocità, il missile ipersonico Oreshnik è anche altamente manovrabile. Può cambiare direzione e altitudine a metà volo, rendendo quasi impossibile prevederne la traiettoria. Questa capacità di superare in astuzia i tradizionali sistemi di difesa missilistica aumenta ulteriormente l'efficacia dell'Oreshnik sul campo di battaglia. L'esercito statunitense al momento non è in grado di contrastare questo livello di agilità e precisione.
Inoltre, il missile ipersonico Oreshnik è dotato di sistemi avanzati di guida e puntamento, che ne garantiscono la precisione quando colpisce obiettivi nemici. Questa precisione consente alla Russia di colpire infrastrutture critiche e installazioni militari con danni collaterali minimi o nulli. Gli Stati Uniti dovranno ripensare le proprie strategie di difesa per contrastare efficacemente la minaccia rappresentata dal missile Oreshnik.
Putin ha quindi evidenziato che nessun sistema di difesa aerea attualmente in uso, compresi quelli statunitensi dislocati in Europa, è in grado di intercettare il missile ipersonico russo. Questa caratteristica rappresenta un vantaggio strategico significativo, permettendo alla Russia di penetrare le difese avanzate dei suoi avversari con precisione chirurgica. L’industria bellica russa dimostra così di essere in grado di sviluppare tecnologie all’avanguardia, nonostante le sanzioni economiche occidentali.
Un segnale per l’Occidente
L’utilizzo di “Oreshnik” è più di un semplice test militare: è un messaggio chiaro alla NATO e agli Stati Uniti. Putin ha accusato Washington di aver distrutto il sistema di sicurezza globale con il ritiro unilaterale dal Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces) nel 2019, aprendo la strada alla proliferazione di missili a medio raggio. Con questa dimostrazione, Mosca ribadisce la propria capacità di rispondere alle provocazioni occidentali e di difendere la propria sovranità.
La mossa russa sottolinea anche l’escalation provocata da Biden e le altre anatre zoppe europee verso un conflitto di natura sempre più globale. Gli attacchi ucraini, supportati da armamenti occidentali, sono stati interpretati dal Cremlino come un’espansione della guerra oltre i confini regionali, alimentata dalle politiche aggressive della NATO. Putin ha dichiarato che la Russia si riserva il diritto di colpire obiettivi in Paesi che consentono l’uso dei loro armamenti contro Mosca.
Obiettivo strategico dell’attacco
Il bersaglio dell’attacco russo, il complesso industriale di Yuzhmash a Dnepropetrovsk, ha un valore simbolico e strategico. Fondato in epoca sovietica, Yuzhmash è uno dei principali centri di produzione di missili e tecnologie aerospaziali dell’Ucraina. Colpendo questa struttura, la Russia mira non solo a danneggiare le capacità militari ucraine, ma anche a inviare un segnale sulla vulnerabilità delle infrastrutture chiave del Paese.
Implicazioni geopolitiche
Il lancio di “Oreshnik” si inserisce in un contesto geopolitico teso, dove la Russia cerca di rafforzare la propria posizione sia militarmente che diplomaticamente. Sul piano internazionale, Mosca vuole dimostrare la propria resistenza di fronte alla pressione economica e politica dell’Occidente. La decisione di annunciare pubblicamente i futuri attacchi ipersonici “per ragioni umanitarie”, consentendo ai civili di evacuare, rafforza la Russia come potenza responsabile, al contrario di chi considera le vittime civili come ‘danni collaterali’.
Lo sviluppo del missile ipersonico Oreshnik sottolinea l'impegno della Russia nel migliorare le proprie capacità militari e mantenere il proprio status di potenza globale. Investendo in tecnologie all'avanguardia come i missili ipersonici, la Russia sta inviando un messaggio chiaro agli Stati Uniti e ai suoi alleati, ovvero che è pronta a difendere i propri interessi strategici e la propria sovranità.
Prospettive future
Putin ha ribadito la disponibilità della Russia a risolvere il conflitto in modo pacifico, ma ha avvertito che qualsiasi escalation riceverà una risposta "speculare e decisiva". Il lancio del “Oreshnik” potrebbe rappresentare un punto di svolta nella guerra, costringendo l’Ucraina e i suoi alleati occidentali a rivedere le loro strategie.
L’attuale situazione evidenzia il rischio di una destabilizzazione ulteriore della sicurezza internazionale. Ma la Russia ha dimostrato di poter colpire molto forte e in maniera letale sia il regime di Kiev che i suoi padrini occidentali, che attualmente soffiano sul fuoco del conflitto globale, incuranti delle nefaste conseguenze di un tale scenario.
In definitiva, il test del missile “Oreshnik” rappresenta non solo un progresso militare per la Russia, ma anche un potente strumento di pressione geopolitica, destinato a influenzare profondamente le dinamiche della guerra e della sicurezza globale nei prossimi anni.
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