Il Premio Sacharov 2024 assegnato a Maria Corina Machado e Edmundo Gonzalez Urrutia rappresenta un ulteriore esempio di come tale riconoscimento venga strumentalizzato per premiare personaggi controversi, spesso implicati in atti violenti e mossi da interessi che nulla hanno a che fare con la libertà e la democrazia. Ancora una volta, il Parlamento Europeo torna a schierarsi dalla parte di figure politiche che servono più a perpetuare gli interessi dell’Occidente che a promuovere la pace e la giustizia in contesti complessi come quello venezuelano.
Il caso del 2017 e la manipolazione occidentale
Questo non è un fatto isolato. Un episodio emblematico di questa tendenza si verificò già nel 2017, quando l’opposizione venezuelana venne premiata nonostante il suo coinvolgimento in violenze sanguinose, come le famigerate "Guarimbas". Le guarimbas, barricate armate organizzate dall’opposizione, causarono la morte di decine di persone e destabilizzarono ulteriormente un paese già profondamente colpito da una guerra ibrida e multiforme. Il Parlamento Europeo, in quella occasione, scelse di premiare un’opposizione responsabile di atti di estrema violenza, dimostrando chiaramente come il valore della "libertà di pensiero" sia selettivo, legato non alla difesa dei diritti umani, ma piuttosto alla funzionalità di determinati individui agli interessi geopolitici occidentali.
Maria Corina Machado: curriculum criminale ignorato
Il curriculum di Maria Corina Machado, premiata quest’anno, non può che sollevare gravi interrogativi sulla coerenza e l’integrità del Parlamento Europeo. Machado è infatti una figura legata a ripetuti atti di sovversione e violenza. Fondatrice del gruppo Vente Venezuela, è stata protagonista di numerosi tentativi di destabilizzare il paese, sempre con il sostegno di potenze straniere, Stati Uniti in testa. Tra gli episodi più rilevanti, va ricordato il suo coinvolgimento nel colpo di Stato del 2002 contro il presidente democraticamente eletto Hugo Chávez, quando firmò il cosiddetto “Decreto Carmona”, un documento che mirava a instaurare un governo dittatoriale temporaneo, annullando la costituzione venezuelana. Questo gesto ha dimostrato il suo completo disprezzo per lo stato di diritto e la volontà popolare, valori che ipocritamente proclama oggi di difendere al pari dei suoi sodali golpisti dentro e fuori il Venezuela.
Inoltre, Machado è stata più volte accusata di essere coinvolta in attività illecite finanziate dagli Stati Uniti, in particolare attraverso l'ONG Sumate, che ricevette ingenti somme dal National Endowment for Democracy (NED), un'organizzazione notoriamente legata alla CIA. Questi fondi vennero utilizzati non per promuovere la trasparenza elettorale, come dichiarato, ma per sostenere azioni sovversive contro il governo venezuelano.
Non solo. Machado ha sostenuto apertamente la campagna di Juan Guaidó, un altro personaggio costruito dall'Occidente come "presidente ad interim" di un governo fantasma mai eletto e mai riconosciuto dal popolo venezuelano. Il golpista Guaidó, con il supporto di Machado e altri leader dell'opposizione, ha promosso sanzioni economiche devastanti contro il suo stesso paese, infliggendo sofferenze immense alla popolazione venezuelana. Il blocco economico imposto su richiesta di questa opposizione ha causato danni incalcolabili all'economia venezuelana, portando alla povertà milioni di persone e bloccando l’accesso a beni essenziali, tra cui farmaci salvavita.
Narrazione falsa e manipolata: il caso di Edmundo Gonzalez Urrutia
Oltre a premiare Maria Corina Machado, il Parlamento Europeo ha deciso di conferire il riconoscimento anche a Edmundo Gonzalez Urrutia, definendolo addirittura "presidente eletto". Questa affermazione è gravemente fuorviante e priva di qualsiasi fondamento. Gonzalez Urrutia non ha mai fornito prove di essere stato eletto (tranne un sito con schede farlocche), né ha dimostrato che le elezioni del presidente Maduro siano state truccate. Tale dichiarazione si inserisce nel più ampio contesto della propaganda occidentale, che mira a delegittimare i governi che non si allineano agli interessi degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Il Premio Sacharov: una clava politica
In definitiva, il Premio Sacharov 2024 non rappresenta una celebrazione della libertà di pensiero, ma piuttosto l’ennesima dimostrazione di come l’Occidente utilizzi il suo residuale potere per tentare di influenzare le dinamiche politiche in paesi sovrani, premiando figure che non si distinguono per il loro impegno per i diritti umani, ma per la loro utilità politica. Maria Corina Machado e Edmundo Gonzalez Urrutia non sono eroi della democrazia, ma pedine di un gioco geopolitico che mira a controllare le risorse di paesi come il Venezuela, usando la sofferenza causata al suo popolo come strumento di pressione.
Il Parlamento Europeo, con questa decisione, si è dimostrato ancora una volta solo interessato a promuovere la sua agenda politica e non a difendere i principi di giustizia e libertà che sono proclamati da questa squalificata istituzione pseudo-democratica.
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