Probabilmente all’Italia non è bastato, anni fa, contribuire con le bombe di propria produzione a disintegrare lo Yemen, mentre affrontava una guerra di aggressione guidata dall’Arabia Saudita che ha provocato decine di migliaia di morti.
Probabilmente all’Italia dalla prima Guerra del Golfo del 1991 è impossibile dire di No ai richiami degli Stati Uniti d’America quando si tratta di guerre di aggressione.
Al Governo guidato da Giorgia Meloni, probabilmnete, non è bastato appoggiare il genocidio nella Striscia di Gaza da parte di Israele.
Poche ore fa, secondo quanto riporta l’Agenzia Reuters, “l'Italia sta valutando se unirsi a una coalizione navale occidentale destinata a proteggere le navi nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi dello Yemen”, i quali per solidarizzare con la popolazione palestinese di Gaza martoriata con attacchi micidiali che hanno provocato quasi 20.000 morti, per la maggior parte donne e bambini, hanno bloccato gli accessi alle navi dirette verso i porti israeliani nel Mar Rosso.
Il blocco costringe le navi israeliane e non solo a circumnavigare l’Africa con costi economici molto pesanti.
La Reuters ha precisato che la fonte italiana “ha chiesto di non essere nominata a causa della delicatezza della questione, ha precisato che a Roma è stato chiesto di partecipare all'operazione e che una decisione sarà presa entro la fine della settimana.”
La richiesta, meglio dire l’ordine per Roma, è partito molto probabilmente a margine del messaggio di saluto che il Segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha voluto inviare in occasione della XVI edizione della Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo.
Pur non fornendo dettagli, già il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan all'inizio del mese aveva annunciato che Washington era in trattativa con varie nazioni per la formazione di una task force marittima per il Mar Rosso, pur non fornendo ulteriori dettagli.
Uno scontro nel Mar Rosso, dove è forte la presenza iraniana, la presenza di questa task force non farà altro che esacerbare tensioni e allargare il conflitto.
Ancora una volta il servilismo del governo italiano di turno rischia di coinvolgere anche gli stessi italiani in un’avventura senza ritorno che non avrà solo conseguenze economiche.
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