di Farafin Sâa François SANDOUNO*
Troppi Africani oggi in Occidente seguono una tendenza moderna chiamata “woke” , ossia il progressismo degenerato occidentale che è oggi un’arma dei globalisti (apostoli della non-polarità) puntata contro la Civiltà Nera Africana Tradizionale. La postura di questo wokismo è quella di sostenere le cosiddette minoranze per distruggerle dall’ interno, con concetti lontani dalla loro ontologia integrale e dalla loro Tradizione fondamentale.
Il wokismo trae la sua forza da un miscuglio d’ideologia liberal, dalle tendenze post-marxiste e dal cosmopolitismo. La sottocultura woke è impregnata di politicamente corretto e visione globalista. Essa opera per distruggere tutti i popoli radicati nella loro Tradizione e nella loro Identità, in particolare il Popolo Nero Africano (poiché ne corrompe l’anima). Il wokismo conduce l’Uomo Nero e la Donna Nera lontani dalla loro ontologia e vuole convincerli che possono essere cittadini di una “civiltà universale” (governata da cospiratori toubab apolidi) a svantaggio della loro Identità collettiva.
Il wokismo, propugnato dalle elites globaliste neoliberali, difende così una società in cui l’Individuo (autenticità e singolarità) sarà rimpiazzato dal Dividuo (conformismo, fluidità, gregge senza singolarità), in cui il “dividualismo” sarà una norma societaria, in cui l’Individuo non si riconoscerà nel quadro di una Comunità tradizionale. In questo wokismo, non si salva neanche l’Identità sessuale: il binarismo Uomo e Donna vengono attaccati, in nome di una fluidità dividualistica consistente a sopprimere ogni ordine originale e sacro della Famiglia. Qui, viene propugnata e propagandata massivamente l’ideologia gender che è capitanata dal movimento globalista LGBTQ+.
Questa visione di mondo portata avanti viene chiamata “non-polarità”. La non-polarità è l’estensione dell’unipolarità occidentale.
Il sistema schiavista occidentale dopo aver schiavizzato, colonizzato, neocolonizzato, disumanizzato, razziato, alienato i Neri del mondo, oggi attraverso il globalismo, illude questi stessi Neri con nuove strategie per dominarli e abbindolarli : le battaglie antirazziste (Es: Black Lives Matter,…), le battaglie per il femminismo nero, le battaglie LGBTQ+, l’intersezionalismo, l’assimilazionismo nero nelle nazioni bianche, la decolonialità (abbattimento di statue in Occidente e rinomina delle vie occidentali), il progressismo woke cinematografico (più rappresentanza nera nel cinema bianco controllato dall’oligarchia toubab apolide della finanza), le battaglie per essere riconosciuti come cittadini europei, e tanto altro. Oggi gli Afrodiscendenti devono tornare il più possibile alla loro matrice civilizzazionale africana e restare radicati nella loro Tradizione fondamentale.
RIVOLUZIONE CONSERVATRICE PANAFRICANA (SANKOFISMO) CONTRO IL PROGRESSISMO WOKE
Dal momento in cui l’Occidente vuole alienare gli Africani e spingerli ad accettare i modelli ideologici occidentali globalisti come gli unici validi, nasce così il pensiero multipolare che vuole garantire l’esistenza di più centri decisionali, più Civiltà libere d’intraprendere i propri modelli. Quando parlo qui di Occidente, non mi sto riferendo alla geografia, ma al modello del “Regno della Quantità” (descritto dal brillante metafisico René Guénon) che coincide con la nascita della modernità (nel senso inteso dal Perennialismo), americanismo, diritti umani liberali, democrazia liberale, unipolarismo, non-polarismo, american way of life, wokismo, etc.
Dall’altra parte, molti per contrastarlo, parlano di “Rivoluzione Conservatrice”. È ciò di cui hanno bisogno gli Africani: una Rivoluzione Conservatrice Panafricana (in onore della filosofia Sankofa concepita dai nostri Antenati in Africa occidentale) perché è giustamente abbracciando la nostra Tradizione fondamentale e riscoprendo la via di Dio e gli Antenati, che potremo allora radicarci nella nostra Cultura e Identità, e di conseguenza resistere efficacemente ai detentori del Regno della Quantità che sono alla base delle sofferenze del popolo Nero Africano negli ultimi 6 secoli.
Il mondialismo è riuscito a creare un decoro che illude la maggioranza e le fa credere di vivere nella pace e nella stabilità, quando in realtà vive in un pieno totalitarismo latente e demoniaco, con un’agenda definita che deve essere contrastata.
Questo Panafricanismo Conservatore-Rivoluzionario (Sankofismo, per usare un neologismo) potrebbe essere definito dai nostri avversari come “reazionario”. Ma è chiaro che oggi ci sono da una parte coloro che credono in un progressismo deregolamentato e degenerato (wokisti/modernisti/universalisti), e dall’altra, chi vuole la restaurazione dei principi ancestrali (reazionari/conservatori-rivoluzionari/tradizionalisti).
SOPRAVVIVENZA DELLA CIVILTÀ AFRICANA
Abbiamo una missione in quanto Uomini e Donne Africani e Afrodiscendenti : assicurare la sopravvivenza del nostro Popolo (in quest’Era del Ferro in cui le popolazioni Originali Melanoderme sono vittime del globalismo occidentale), trasmettere alla futura generazione la scienza più elevata, lasciare loro, ai nostri discendenti, ai nostri figli e nipoti, un altro mondo in cui l’Identità Nera Africana sarà di nuovo valorizzata, la potenza di nuovo riabilitata, la Dignità non sarà più schiacciata, la Solidarietà, la Giustizia, la Verità, l’Onore, la Famiglia (Uomo-Donna-Prole), l’Autorità Genitoriale (Padre-Madre), l’Autorità Spirituale (Essere Supremo e il suo governo ancestralistico composto dagli Antenati), la Tradizione (nel senso Divino) , l’Orgoglio e l’Antimperialismo saranno applicati. In questa lotta, gli egoismi devono essere messi da parte, e devono essere sacrificati per abbracciare una missione verticale e collettiva. Per amor degli Antenati e del Creatore Supremo. Per rispetto della Creazione.
*Attivista panafricanista, presidente fondatore di Afropolar
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