Yemen: "L'Onu sotto ricatto continuo degli Usa" 

Intervista a Enrico Vigna di Radio Irib, ParsToday Iran 7 Ottobre 2019

RI: Da quasi cinque anni il popolo inerme dello Yemen soffre di una aggressione da parte della cosiddetta coalizione araba guidata dall’Arabia Saudita. Ma perché nessuno parla di questa tragedia? Perché tutta questa disinformazione o indifferenza della Comunità internazionale e dei media?

EV: La guerra contro lo Yemen è un'altra guerra sporca proprio come l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria, ecc.. Non ha alcuna motivazione ideale, ma è un massacro di civili su scala genocida statunitense e la distruzione di un paese. Il Regno dell'Arabia Saudita e la sua cosiddetta coalizione agiscono sotto la procura USA che finanzia le bombe che vanno poi a devastare il popolo yemenita. Sono gli Stati Uniti a scegliere gli obiettivi, ed essere al centro di comando e controllo di questa sporca guerra.

In questi anni, a partire dall'amministrazione Obama, gli Stati Uniti hanno fornito all'Arabia Saudita bombe, munizioni, carburante. Secondo il Washington Post, gli Stati Uniti hanno venduto ai sauditi solo nel 2016, un totale di 20 miliardi di dollari in armi. Anche la Gran Bretagna ha venduto quasi 4 miliardi di dollari di armamenti.

Anche altri paesi beneficiano della guerra, come il Regno Unito, i paesi dell'UE, tra cui l’Italia e il Canada.

Lo Yemen è il più povero dei paesi arabi, ma si affaccia e domina lo stretto di Bab el-Mandeb, dove transita il 40% del petrolio mediorientale ed essendo un paese confinante con l’Arabia saudita è quindi un punto strategico fondamentale sia economico che militare

Così come con Iraq, Afghanistan, Libia e Siria e tanti altri piccoli paesi che gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere nemici, lo Yemen non rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Ma occorre anche farsi un’altra domanda: perché gli Stati Uniti distruggono dei piccoli paesi e perché gli Stati Uniti stanno distruggendo lo Yemen?

La guerra iniziata nel 2015 è ha lo scopo di proteggere gli investimenti statunitensi delle multinazionali, il neoliberismo e la concezione di un nuovo ordine mondiale. Il popolo dello Yemen è stato fiero oppositore del neoliberismo e dell’ ordine mondiale che lo sostiene. Il suo popolo con le sue avanguardie di lotta, Ansar Allah in prima linea, dopo essersi ribellati contro il dominio di 33 anni di Ali Abdullah Saleh che aveva venduto lo Yemen al neoliberismo, si ribellarono poi anche al governo ad interim di Hadi per il suo disegno di svendita e assoggettamento che progettava con l'impero neoliberista.
Negli anni '90 con il crollo dell'URSS, gli Stati Uniti iniziarono a costruire un impero per dominare il mondo e non ne fecero segreto. Il piano americano per il dominio del mondo ha assunto diversi nomi, come la dottrina Wolfowitz, il Progetto per un nuovo secolo americano (PNAC), la nazione indispensabile, l'eccezionalità americana, il nuovo ordine mondiale e più sottilmente il ruolo di Leadership mondiale USA.

Gli Stati Uniti bramano la ricchezza dello Yemen e la sua posizione strategica, come parte del neoliberale Nuovo Ordine Mondiale. La visione americana del Nuovo Ordine Mondiale è un mondo dominato dalle multinazionali statunitensi, dalle istituzioni finanziarie statunitensi e dalle ricche dinastie familiari statunitensi.

Un altro motivo per questo silenzio assordante, tuttavia, può essere perché la maggior parte delle uccisioni di donne, bambini, civili sono concretamente commessi usando armi fornite dall'Occidente e, come ben si sa quest’ultimo, ha tra le sue prerogative, l’ipocrisia di voler essere maestro dei “diritti umani” in ogni angolo. Tant’è che da almeno vent’anni ha forgiato il nuovo concetto di “diritto umano” ,quello di essere costretto a fare guerre e aggressioni ma come... “GUERRE UMANITARIE” !..
ECCO i motivi reali della disinformazione ed il suo ruolo in occidente.




RI: In un recente rapporto pubblicato il 3 settembre e rilanciato dalla Reuters, un gruppo di esperti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha rivelato il ruolo degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia nella guerra devastante contro lo Yemen, accendendo il dibattito sulle responsabilità dei massacri. Qual è un suo commento al riguardo?

EV: L’ONU dovrebbe essere il vettore principale per trovare nei vari teatri di guerra e conflitti planetari, soluzione di pace e negoziali, invece è dominato dagli Stati Uniti e dalle sue politiche e logiche aggressive e imperiali, per dare un impressione di legalità “illegale” ( in quanto fatta ad una sola parte in conflitto), è stato adottato un blocco e un embargo unilaterale sulle armi contro lo Yemen. Occorrerebbe chiedere perché non vi sia un embargo sulle armi delle Nazioni Unite, contro l'Arabia Saudita, ovviamente questa è una domanda retorica.

Le Nazioni Unite non fanno nulla per fermare il genocidio saudita guidato dagli Stati Uniti e la distruzione dello Yemen, e continua a falsare e minimizzare il numero di morti civili.
L'ex ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite Nikki Haley aveva denunciato veementemente, quando le Nazioni Unite osarono esprimere leggere critiche contro gli Stati Uniti, quando essi spostarono la propria ambasciata a Gerusalemme. Ha asserito che le Nazioni Unite "non rispettano" gli Stati Uniti e ha minacciato ritorsioni finanziarie contro le Nazioni Unite e i paesi che hanno votato in contrasto con i desideri degli Stati Uniti

Nel corso di una conferenza stampa alle Nazioni Unite il 29 giugno, HRW e Amnesty International ( due enti non certo definibili anti USA…) hanno rivelato che, "attacchi aerei illegali da parte della coalizione saudita havevano ucciso e mutilato centinaia di bambini in Yemen e danneggiato decine di scuole…”, ma la coalizione ha imposto, forte del sostegno statunitense il Segretario generale, a non effettuare una inchiesta approfondita su questa denuncia e a rimuovere l'Arabia Saudita dalla lista della vergogna delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale Ban Ki-moon si è dopo essere stato vittima di pressioni durissime ha detto: "…C'è stata una feroce reazione alla mia decisione di rimuovere temporaneamente i paesi della coalizione a guida saudita dall'allegato del rapporto. Questa è stata una delle decisioni più dolorose e difficili che ho dovuto fare. Il rapporto descriveva orrori cui nessun bambino dovrebbe affrontare... ". Ecco i fatti.

RI: L’Italia che ruolo ha giocato nel conflitto yemenita?

EV: In questa foto di repertorio di anni fa, si può vedere missili ammassati nell’aeroporto civile di Elmas (Cagliari) con destinazione il conflitto in Yemen. Le armi e munizioni per 21 milioni di euro, erano stati poi trasportati in nave da Genova all’Arabia Saudita, provenienti dalla fabbrica della società RWM a Domusnovas. La Sardegna è il punto di partenza degli armamenti per rifornire la coalizione araba a guida saudita/USA che combatte i ribelli yemeniti. Eppure esiste una normativa italiana che vieta di esportare armi in Paesi “in stato di conflitto armato, oltrechè in contrasto con i principi dell’articolo 51 della carta delle Nazioni Unite”.

E’ la legge 185 del 1990, che è tra l’altro molto chiara. Nel testo la parola “guerra” compare una volta, nel primo comma dell’articolo 1, in cui si precisa che la regolamentazione avviene secondo i principi della costituzione repubblicana che “ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

E invece le armi arrivano dal nostro Paese. Come ha spesso annotato Giorgio Beretta, analista dell’Opal (Osservatorio permanente sulle Armi leggere), le autorizzazioni per l’esportazione dall’Italia verso l’Arabia Saudita risalgono al 2014.

Per esempio le bombe MK81 da 250 libbre, prodotte dalla Rwm Italia negli stabilimenti di Domusnovas, oltre ai Droni fabbricati dalla PIAGGIO Aerospace di Villanova d’Albenga

A dispetto dell’italico nome, l’intero pacchetto societario della Piaggio Aerospace è in mano alla Mudabala Development Company ( come documentato dal SardiniaPost), una compagnia fondata nel 2002 dal governo di Abu Dhabi (capitale degli Emirati Arabi Uniti) “come vettore principale della diversificazione economica dell’Emirato”, si legge nel sito ufficiale. Il presidente del consiglio di amministrazione è “Sua Altezza lo Sceicco Mohamed Bin Zayed Al Nahyan“, principe ereditario di Abu Dhabi e vice comandante supremo delle Forze armate.

Inoltre non bisogna dimenticare che l’Arabia Saudita è il principale cliente dell’industria militare italiana.

Ecco perché l’Italia è pesantemente coinvolta nelle tragiche vicende yemenite.

Purtroppo in Italia e in occidente in generale non esiste più un vero Movimento per la Pace e contro la guerra, in grado di protestare e influenzare una vasta opinione pubblica. L’Italia è un paese occupato da oltre 70 anni, militarmente, politicamente, economicamente e anche culturalmente, così i vari governi succedutisi nel tempo, non hanno mai messo in discussione questa colonizzazione del paese da parte degli USA e della NATO: l’Italia, dopo il Giappone è il paese con più basi straniere del mondo! Eppure i più fermi assertori della Sovranità nazionale in questo paese, quelli del “Prima gli Italiani”, di questo non ne hanno mai neanche accennato.

Come CIVG (Centro Iniziative per la Verità e la Giustizia) facciamo parte di una rete di associazioni che si battono contro le guerre. La nostra è impegnata sui vari teatri di guerra con un lavoro di INFORMAZIONE e di Solidarietà concreta con decine di Progetti di Solidarietà (dalla Siria alla Palestina, dal Donbass al Kosovo, dall’Afghanistan al Venezuela, a Cuba…), rivolti a bambini, sempre vittime innocenti delle guerre di aggressione scatenate dalle politiche banditesche di USA, NATO e suoi alleati locali ( Arabia Saudita, Paesi Golfo...).

Oltre al ruolo internazionale del WPC ( Consiglio Mondiale della Pace) che è impegnato in molteplici battaglie contro le guerre imperialiste nei vari angoli del mondo.

QUI la versione audio dell’intervista:

Shima Skhansefid, intervista a Enrico Vigna 5 ottobre 2019 per ParsToday

PARSTODAY: " Come mai un' organo come le Nazioni Unite che dovrebbe tenere conto degli aspetti umanitari e cercare di impedire i massacri dei civili non fa nulla di concreto contro il massacro degli yemeniti e contro la distruzione di questo Paese e non impone l'embargo di armi all'Arabia Saudita?...”: “…l'Onu infatti non ha un ruolo determinante nei teatri tragici della guerra ma sono ormai sotto ricatto economico e politico e anche militare degli Usa....", queste le parole di Enrico Vigna, delegato del World Peace Council nonchè responsabile del Centro dell'Iniziativa per la Verità e la Giustizia a Parstoday sulla guerra in Yemen e sul ruolo degli Usa nei massacri degli yemeniti, nell’intervista a Radio IRIB.. Shima Skhansefid

http://media.parstoday.com/audio/4bsmd342f583ad1ig0m.mp3



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