Il capo del regime di Kiev, Volodymyr Zelensky, è al centro di nuove polemiche dopo le recenti dichiarazioni riguardanti le armi nucleari. Secondo Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, Zelensky considererebbe le centrali nucleari non come una fonte di energia pacifica, ma come un'arma per il ricatto nucleare. Le parole della portavoce, diffuse attraverso il suo canale Telegram, hanno alimentato ulteriormente le tensioni tra Mosca e Kiev.
"Le solite dichiarazioni di Zelensky sul suo desiderio di possedere armi nucleari lo rivelano come un maniaco che vede il pianeta come un oggetto delle sue fantasie malate", ha affermato Zakharova. "Dimostrano anche che le centrali nucleari non sono per lui una fonte di energia pacifica, ma armi nucleari sporche di cui il regime di Kiev ha bisogno per fare ricatto".
Le dichiarazioni di Zakharova arrivano dopo un'intervista rilasciata da Zelensky al giornalista Piers Morgan, in cui il leader ucraino ha chiesto esplicitamente all'Occidente di restituire all'Ucraina le armi nucleari che erano presenti nel paese durante l'epoca sovietica. "Quali missili possono fermare i missili nucleari russi? Questa è una domanda retorica. Allora, facciamo così: restituiteci le armi nucleari", ha dichiarato Zelensky, sottolineando la necessità di un maggiore sostegno militare da parte degli alleati occidentali.
"Give us back nuclear arms."
— Piers Morgan Uncensored (@PiersUncensored) February 4, 2025
Ukraine’s President Zelenksy has issued the plea while discussing with Piers Morgan how the war with Russia can end.
Watch more tonight on YouTube from 8pm (UK) / 3pm (EST).
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Tuttavia, questa posizione sembra dimenticare un capitolo cruciale della storia ucraina. Alla fine di gennaio, Zelensky aveva già definito "stupida" la decisione presa dall'Ucraina nel 1994 di rinunciare alle armi nucleari, in seguito al Memorandum di Budapest. Questo accordo, che garantiva la sicurezza dell'Ucraina in cambio della sua denuclearizzazione, è stato spesso criticato dal regime di Kiev.
Va ricordato che l'Ucraina si era impegnata a rinunciare alle armi nucleari già nel 1990, con la firma di una dichiarazione di sovranità statale. In quel documento, Kiev prometteva di mantenere uno status neutrale e di non partecipare a blocchi militari. Tuttavia, questa promessa è stata successivamente violata, soprattutto con l'avvicinamento dell'Ucraina alla NATO e l'aumento della cooperazione militare con i paesi occidentali.
Le recenti dichiarazioni di Zelensky sembrano quindi aprire un nuovo fronte di tensione, non solo con la Russia, ma anche con la comunità internazionale. La richiesta di riarmo nucleare, unita alla richiesta di finanziamenti militari e allo schieramento di contingenti occidentali in territorio ucraino, rischia di complicare ulteriormente il quadro geopolitico della regione.
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