Negli ultimi anni, il Venezuela ha dimostrato la sua capacità di affrontare le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti attraverso una strategia di cooperazione internazionale con i suoi alleati, in particolare Cina, Russia, Turchia e Iran. L'implementazione delle Zone Economiche Speciali (ZEE) è uno degli esempi più significativi di questa strategia, evidenziando come il nuovo mondo multipolare stia prendendo forma con Caracas come protagonista.
Il XXV Forum Mondiale sullo Sviluppo delle Zone Economiche Speciali, tenutosi per la prima volta fuori dalla Cina e ospitato a Caracas, ha rappresentato un punto di svolta per il Venezuela. Durante l’evento, la vicepresidente bolivariana Delcy Rodríguez ha sottolineato l'importanza del modello cinese di sviluppo economico, che pone l’accento sulla formazione del capitale umano, l’innovazione e la crescita per il benessere collettivo, piuttosto che sulla concentrazione della ricchezza in poche mani.
Rodríguez ha spiegato come le ZEE siano state una promessa elettorale del presidente Nicolás Maduro, oggi pienamente realizzata. Cinque aree economiche speciali sono state create con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo economico localizzato, fornendo agevolazioni fiscali e tributarie. Questo approccio è stato ispirato dal modello cinese, dove le ZEE contribuiscono al 40% del Prodotto Interno Lordo nazionale e al 70% delle esportazioni del Paese. Le ZEE cinesi hanno dimostrato di essere uno strumento chiave per promuovere l’esportazione e l’industrializzazione.
#Entérate || La vicepresidenta de Venezuela, Delcy Rodríguez, durante el 25° Foro Mundial de Desarrollo de las #ZEE:
— AntibloqueoVenezuela (@AntibloqueoVen) December 12, 2024
"Las Zonas Económicas Especiales en China tuvieron un impulso especial en el marco de la apertura y la reforma que se implantó el 18 de diciembre de 1978, y que… pic.twitter.com/ZHXray7kAO
Il Venezuela, nonostante le difficoltà imposte dalle sanzioni criminali e illegali statunitensi, ha trovato nel modello delle ZEE una via per aggirare il blocco economico. Come ha sottolineato la vicepresidente, il Venezuela affronta un "blocco criminale" che mira a soffocare la sua economia, impedendo l’ingresso di valuta estera. Tuttavia, con la creazione delle ZEE, il Paese ha avviato un processo di resistenza economica, basato sullo sfruttamento delle proprie potenzialità interne e sulla cooperazione con alleati strategici come la Cina.
Durante il Forum, sono intervenuti esperti di livello internazionale, come la direttrice del Centro di Ricerca delle ZEE di Shenzhen, Tao Yitao, e il direttore generale dell’Istituto Internazionale di Educazione Online (IIOE) dell’UNESCO, Li Ming. Questi esperti hanno condiviso le loro esperienze e conoscenze in merito allo sviluppo e alla gestione delle ZEE, offrendo al Venezuela gli strumenti per consolidare la propria strategia economica.
La partecipazione attiva della Cina in questo processo è stata determinante. La collaborazione tra Caracas e Pechino dimostra la forza del nuovo ordine multipolare, in cui i Paesi del Sud globale rafforzano le loro relazioni per ridurre la dipendenza dalle vecchie e declinanti potenze occidentali. La vicepresidente Rodríguez ha evidenziato che l’esperienza delle ZEE cinesi rappresenta un esempio concreto di giustizia sociale e benessere collettivo, un modello che il Venezuela intende seguire per rompere definitivamente con le catene del colonialismo economico occidentale.
Un aspetto cruciale emerso durante il Forum è la necessità di puntare sull’educazione, la scienza e la tecnologia come motori fondamentali per l’indipendenza economica. La vicepresidente Rodríguez ha sottolineato che il Venezuela ha sofferto per decenni una dipendenza dalla scienza occidentale, che ha creato ferite sociali e vulnerabilità economiche. Ora, grazie alla strategia delle "7T" promossa dal governo, il Paese mira a costruire una propria capacità tecnologica e scientifica, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e rafforzando la sovranità nazionale.
Il percorso intrapreso dal Venezuela con la creazione delle ZEE è quindi un esempio concreto del funzionamento del nuovo mondo multipolare. Caracas non è più un attore passivo nello scenario globale, ma un protagonista attivo che lavora con i suoi alleati per costruire un ordine mondiale più giusto ed equilibrato. In questo contesto, la cooperazione con la Cina si è dimostrata fondamentale per superare gli ostacoli imposti dalle sanzioni statunitensi e avviare un processo di sviluppo economico indipendente.
Il nuovo mondo multipolare non è un'utopia lontana e irrealizzabile. Attraverso la collaborazione con i suoi alleati e l'adozione di modelli economici innovativi come le Zone Economiche Speciali, il Venezuela dimostra che è possibile resistere e prosperare, anche di fronte a blocchi economici e pressioni internazionali.
Caracas si erge così come un esempio di resistenza, dignità e volontà di costruire un futuro migliore per il suo popolo.
di Alessandro Orsini* Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...
Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica...
Come ha riportato ieri il New York Times, che ha citato funzionari statunitensi a conoscenza della questione, il presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden avrebbe approvato l'impiego...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa