Freccero-Strumia : Deserto (rosso) europeo
Dopo "Le alternative al Mes", riceviamo in esclusiva ed è un grande onore per noi de l'AntiDiplomatico pubblicare il secondo articolo di Carlo Freccero e Daniela Strumia. Si tratta di un nuovo appello alla mobilitazione della società civile in una fase storica per il nostro paese che vi invitiamo a diffondere il più possibile. (La Redazione)
di Carlo Freccero e Daniela Strumia
Uno dei grandi temi della nostra generazione è stata l'incomunicabilità. Il suo cantore è stato Antonioni che ha fatto dell'incomunicabilità il centro della sua ispirazione cinematografica. La sua attrice simbolo, Monica Vitti, provava dolore alla radice dei capelli, quando cercava di comunicare. Non so se voi abbiate mai avuto questo dolore ai capelli. Sicuramente oggi ci sarebbe da mettersi le mani tra i capelli, osservando gli esiti della comunicazione tra il governo Conte e l'Europa.
Siamo di fronte, senza dubbio, ad un caso irresolubile di incomunicabilità.
Il governo si rivolge all'Europa, ne invoca la solidarietà. L'Europa puntualizza citando il regolamento. O meglio, dato che l'Europa in quanto tale non esiste, le singole istituzioni europee chiariscono, alla luce delle clausole vigenti nei loro meccanismi istitutivi, i limiti sottoscritti a suo tempo, anche dal nostro paese, nelle possibilità di intervento. Ha cominciato la Lagarde con la BCE. In effetti non è compito della BCE prendersi cura dello Spreed dei singoli paesi. Il Quantitative Easing è stato una forzatura di Draghi per tenere in vita comunque l'euro, ma il compito institutivo della BCE, è semplicemente il controllo dell'inflazione. La BCE non è una banca centrale così come l'Europa, come entità politica non esiste. Lo stesso esito rischia di avere la lettera di Conte ad Ursula von der Leyen, Conte invoca una solidarietà che l'Europa non può esprimere, semplicemente perchè, un'entità politica chiamata Europa non è mai nata.
Ecco da dove nasce l'incomunicabilità tra il nostro governo e l'Europa. Il governo rivolge le sue preghiere ad una divinità inesistente, come il mago di Oz. Il mago, ossessivamente risponde citando il suo codice di matricola, o meglio, il suo regolamento istitutivo.
I nostri padri nobili europei come Monti, sostengono che ci vuole una crisi per avanzare nel progetto europeo. Il governo confonde la crisi attuale con un avanzamento che non c'è e che, per esserci, richiederebbbe comunque tempi biblici ed un'unanimità tra i contraenti che è oggettivamente impossibile da conseguire.
Ecco perché le nostre richieste non vengono accolte. Il governo si rivolge, ad una Europa che non è mai nata. La vede, crede di vederla, perché in lei ha risposto la sua fede assoluta. Vede la Madonna nel MES.
Perché il governo insiste col MES e non tenta soluzioni autonome? Per un convincimento che fa oramai parte integrante dell'identità del PD. In breve il Pd ritiene che sia oramai venuta meno l'identità nazionale italiana, a favore di un'identità europea. L'Italia non avrebbe più voce in capitolo per decidere del suo destino, ma dipenderebbe in tutto e per tutto dall'Europa, per ogni genere di decisione interna.
Quella che noi chiamiamo Europa è una serie di trattati ed una moneta costruita per favorire gli stati ad economia “forte” del nord contro gli stati del Sud, i famosi PIGS di cui l'Italia fa parte. La stessa BCE non è stata pensata come una banca centrale per non ingerirsi nella politica degli Stati.
In questi anni mentre l'Italia rinunciava ad una sua politica nazionale, altri paesi come Germania e Francia e i paesi del Nord, hanno portato aventi una politica nazionale aggressiva nei confronti dei partners europei, tanto che si dice che la conquista europea fallita dal nazismo sia stata portata a termine con successo dalla Germania di oggi con altri mezzi.
L'ostinazione filoeuropea del governo è pericolosa. Non a caso in passato vari rappresentanti del PD accusati di non fare l'interesse nazionale, hanno risposto che non l'interesse italiano, ma quello europeo rappresentava il loro obiettivo. In questo senso si è espresso più volte anche il Presidente Mattarella. Noi oggi siamo Europa. Peccato che si tratti, di un abbaglio o di un'illusione. Uno stato Europeo non è mai nato e nemmeno una federazione di Stati Europei. La Costituzione europea è stata bocciata e non ha mai visto la luce. Non possiamo aspettare qualcosa che non c'è .
Viviamo una terribilie emergenza. Il blocco temporaneo dell'economia italiana, dovuto al coronavirus, rischia di diventare un blocco permanente. Il rischio è che, quando sarà autorizzata la riapertura delle attività produttive, molte non siano in grado di ripartire perché, di fatto fallite. Ogni azienda che chiude significa perdita di posti di lavoro e disoccupazione.
La metafora più semplice per descrivere tutto ciò è una metafora medica. Un ictus o un infarto interrompono il flusso di sangue al cervello o al cuore. Se questa interruzione è breve, sarà possibile un recupero. Se questa interruzione si protrae, ne seguirà la necrosi dell'organo interessato. Il blocco delle attività produttive comporta un'interruzione del flusso di liquidità alle imprese. Il protrarsi del blocco porterà, necessariamente, alla loro chiusura.
C'è un'unica certezza, condivisa attualmente da tutti: solo una massiccia trasfusione di liquidità alle imprese produttive può salvare l'economia reale.
Gli altri Stati l'hanno capito e si muovono di conseguenza. Possiamo ispirarci a quello che stanno facendo agli altri. Gli USA hanno commissariato la FED che si appresta ad introdurre liquidità illimitata nel sistema economico americano. Germania e Francia hanno annunciato la disponibilità di liquidità per le imprese per rispettivi 550 miliardi e 350 miliardi. Ma come possono farlo? La strada è quella che ho illustrato nel mio precedente appello che prospettava l'utilizzo della CASSA DEPOSITI E PRESTITI per accedere ai crediti europei. La Germania attraverso la KfW può disporre di liquidità senza iscriverla nel debito pubblico.
Ed arriviamo al nocciolo del problema. Nel procurarsi liquidità non è indifferente la modalità. In particolare un conto è procurarsi liquidità senza necessità di restituzione o di iscrizione al bilancio del debito.
Altro conto è procurarsi liquidità a debito con tassi di interesse controllabili dallo Stato.
Altra cosa ancora, che definirei “disgrazia”, è mettersi nelle mani della Troika nelle sue varie versioni di MES e di SURE.
In questo periodo le ipotesi alternative suggerite dalla società civile sono innumerevoli. Dal Piano di Salvezza Nazionale sottoscritto da numerosi economisti, alla proposta di Bradanini sostenuta anche da Bagnai. E si potrebbe continuare. Tutto può andare bene purché l'obiettivo sia raggiunto. L'opinione pubblica deve essere messa al corrente riguardo alla differenza che comporta ricevere finanziamento dal MES o stampare autonomamente moneta. Invece di ballare sui balconi e di ripetere “ce la faremo” deve esperimere con chiarezza le sue proposte al governo.
Fidandoci cecamente dell'operato del governo, rischiamo a breve un brusco risveglio. L'Europa non è cattiva. L'Europa non è buona. Come Jessica Rabbit è stata disegnata così. Proviamo, come società civile a disegnare un futuro diverso per il nostro paese.