A Gaza c’è un genocidio? Haaretz risponde in questo modo
Cinque i criteri che definiscono il genocidio. E Israele ha ottemperato a quattro di essi. Ma le azioni che corrispondano a un singolo criterio sono già genocidio...
A Gaza c’è un genocidio? Domanda la cui risposta per molti è scontata e sulla quale si interpella B. Michael su Haaretz, che vi risponde con sarcastica, quanto tragica, ironia, dettagliando come, a stare alle specifiche della Convenzione sul genocidio che dettagliano il crimine più atroce dei crimini di guerra, gli orrori di Gaza vi corrispondano perfettamente.
“L’articolo 2 della Convenzione – scrive Michael – elenca cinque criteri che definiscono il genocidio. Per determinare se Israele sta commettendo o meno un genocidio, vale la pena esaminare tutti e cinque i criteri e vedere quanti di essi Israele sta commettendo nella Striscia di Gaza . Eccoli, parola per parola”.
“Articolo 2a: ‘l’uccisione di membri del gruppo’. Nessun problema. Soddisfiamo facilmente i criteri per questa norma. Sebbene la convenzione non specifichi un numero richiesto di morti, 43.000 sono sicuramente sufficienti. Potete mettere un segno di spunta su questo”.
“Articolo 2b: ‘Causare lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo’. Chi negherebbe mai che abbiamo soddisfatto con successo anche i requisiti di questa parte? Abbiamo bombardato giorno e notte; centinaia di arti sono stati amputati; abbiamo rovinato la vita di decine di migliaia di bambini e dei loro genitori; li abbiamo fatti a pezzi con ferite fisiche e mentali. Mettete sicuramente un segno di spunta”.
“Articolo 2c: ‘sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale’. La fame e la sete, i ritardi negli aiuti umanitari, le torture infinite e le deportazioni da un luogo all’altro, la distruzione sistematica di aree residenziali, luoghi di preghiera, scuole, migliaia di persone sepolte sotto le macerie, l’impiego di imprese di demolizioni per radere al suolo la città di Rafah (elenco parziale). Più che sufficiente per soddisfare i requisiti della sezione 3. Sono orgoglioso di spuntarlo”.
“4: ‘L’imposizione di misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo’. La distruzione di quasi tutti gli ospedali di Gaza, comprese le sale parto, i pronto soccorso, i reparti neonatali e di maternità, impedire l’arrivo di attrezzature sanitarie, l’uccisione del personale medico… C’è qualche dubbio sul fatto che Israele sia favorevole al crollo del tasso della natalità dei palestinesi a Gaza? Mettete un segno di spunta con lode”.
“5: ‘Il trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro’. Infine, ecco qualcosa che Israele non ha fatto. Un peccato. Forse togliere alcuni bambini dall’inferno che abbiamo creato per loro gli avrebbe salvato la vita. Ma non ottiene un segno di spunta”.
“Dei cinque criteri per il genocidio, ne abbiamo commessi quattro in modo esemplare. È un bel punteggio. Soprattutto quando realizzare una di queste cinque azioni, non importa quale, è sufficiente per essere considerati autori del crimine. Bravi”.
“Attenzione: fingere di essere innocenti non sarà ammesso come difesa. Nessuno crederà che abbiamo fatto tutto ciò in buona fede, o solo per motivi di autodifesa. Né le pubbliche manifestazioni di miseria e pianto saranno di alcuna utilità questa volta. E soprattutto, non vale la pena di fare affidamento, come facciamo, sull’Olocausto come difesa. Potrebbe evocare paragoni”.
“Il trattato, tra l’altro, fa riferimento anche a quanti incitano al genocidio e che cospirano per commetterlo, e afferma che saranno puniti. In altre parole, tutti i ministri e i membri della coalizione” di governo. Nulla da aggiungere.