"Abbiamo l'opportunità di creare un'alternativa", intervista al senatore Fabrizio Ortis

"Abbiamo l'opportunità di creare un'alternativa", intervista al senatore Fabrizio Ortis

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Senatore Ortis, lei ha votato no alla fiducia al Governo; cosa non le è piaciuto del discorso di Draghi? 

Su tutti, un passaggio in particolare: quello in cui ha affermato che dobbiamo cedere sovranità all'Europa. Anni fa ero entrato in un MoVimento fortemente euroscettico; oggi, resto nella posizione di chi ritiene – pur consapevole, pragmaticamente, della necessità di affrontare alcune questioni sotto l'ombrello europeo – che non si debbano ulteriormente esautorare gli Stati nazionali. 

Intende fare ricorso contro la sua espulsione? 

Guardi, sto valutando anche questa possibilità; ritengo comunque che in questa fase sia prioritario lavorare per garantire la nascita di un progetto alternativo, che sappia raccogliere il dissenso "buono", propositivo, del M5S (lasciando fuori quello rancoroso), indirizzandolo in un progetto che abbia una visione del mondo in cui al centro ci sia l'uomo e non l'economia. 

Cosa sta succedendo nel MoVimento 5 Stelle?

Il MoVimento, dopo la crescita tumultuosa degli scorsi anni, sta vivendo ora la propria pubertà con stravolgimenti, errori, ripensamenti; il tutto con la grande energia che ancora lo caratterizza ma che, spesso, finisce per disperersi più nelle battaglie intestine che nell'opposizione ad un sistema che rischia – voglio essere ancora ottimista – di fagocitarlo.

In quest’ottica come vede la sua espulsione dal MoVimento?

La vedo come un’opportunità per creare un’alternativa per quella parte di parlamentari e quella grande parte di attivisti che, pur nel rispetto di chi ha votato sì in aula e su Rousseau, non è riuscita ad accettare di entrare in un Governo Draghi, pensando che tale scelta non rappresenti un bene né per il M5S né per gli italiani.
È questa anche un’occasione per dare al Paese un’opposizione che non sia funzionale al mero consenso elettorale – com’è chiaramente quella di Fratelli d’Italia – ma che sia garanzia di democraticità e reale controllo sull’operato del Governo.

Come saranno i rapporti con il M5S?

Farò di tutto perché, da parte nostra, ci sia la massima collaborazione ed il massimo rispetto con chi è rimasto dentro; d’altronde, vogliamo le stesse cose: soltanto, c’è chi ha ritenuto di poterle ottenere stando all’interno della maggioranza e chi, come noi, crede sia più “semplice” farlo come forza d’opposizione.
Una cosa è certa, il percorso fatto insieme in questi anni va riconosciuto e sarebbe ingiusto usare i banchi dell’opposizione per lanciare strali contro i nostri ex compagni di viaggio; atteggiamenti del genere lasciamoli ai cacciatori di like che pensano di poter usare il livore come categoria politica.
Auspico che si riesca a lavorare in modo da essere complementari nel portare avanti gli interessi dei cittadini, che mai come ora hanno bisogno di sentinelle nelle istituzioni non legate agli obblighi che comporta essere in maggioranza.

A chi si rivolgerà il nascente gruppo politico?

A quella parte della società che pensa si possa interrompere il processo di trasformazione dei cittadini in consumatori, e a chiunque voglia portare al centro della scena politica quel nuovo umanesimo di cui parlava Conte prima di essere defenestrato da Palazzo Chigi.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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