Acerra, 15.000 NO alla Quarta Linea dell’inceneritore
Non era scontata, ma la partecipazione è stata davvero enorme. Da Acerra, in provincia di Napoli, un grande segnale contro le politiche di incenerimento dei rifiuti che questa città subisce da più di 20 anni. Un impianto nato fatiscente, che necessita di una quarta linea per non essere chiuso.
Chi si aspettava una città intorpidita, ha fatto male i calcoli. Da oggi parte una nuova consapevolezza. Non è solo il NO alla quarta linea dell’inceneritore, ma a tutto un modo di gestire i rifiuti. Una partecipazione che ha visto insieme tante realtà, giovani, lavoratori, comitati cittadini, ambientalisti, le parrocchie, le associazioni, con delegazioni provenienti anche da altre città dei dintorni, da Napoli e da Roma.
Ben 15.000 NO, non solo all’inceneritore. Grande attenzione è stata riservata alla bonifica dei territori, la cosiddetta Terra dei Fuochi, ad una maggiore attenzione del sistema sanitario che, in un territorio dove le patologie legate al cancro sono frequenti, non si fa prevenzione e per i controlli e gli esami clinici bisogna attendere tempi biblici.
Una manifestazione preparata da mesi con presidii giornalieri e assemblee, con uno spirito unitario che ha dato sicuramente un grande impulso alla partecipazione di oggi.
Assenti politica e istituzioni, loro presenza, anche fisica, è stata irrilevante.
In prima fila il Vescovo di Acerra, Antonio di Donna che ha voluto e sostenuto questa iniziativa. Il presule è rimasta una delle poche voci credibili contro l’inceneritore e l’inquinamento di questi territori.
Oggi un segnale è stato dato anche forte, magari inaspettato. Questa grande partecipazione avrà solo bisogno di continuità. Certamente non si potrà ignorare la voce di questo territorio.