Ad otto anni dall’assassinio di Muammar Gheddafi

Ad otto anni dall’assassinio di Muammar Gheddafi

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“… Il Colonnello Gheddafi e’ stato il piu’ grande combattente per la liberta’ dei popoli, del nostro tempo... “. Nelson Mandela .…un uomo che di liberta’…se ne intendeva!

Le sue ULTIME VOLONTA'

 

In nome di Dio clemente e misericordioso Questa è la mia volontà. Io, Muammar bin Mohammad bin Abdussalam bi Humayd bin Abu Manyar bin Humayd bin Nayil al Fuhsi Gaddafi, giuro che non c’è altro Dio che Allah e che Maometto è il suo profeta, la pace sia con lui. Mi impegno a morire come un musulmano. Se dovessi essere ucciso, vorrei : Non essere lavato alla mia morte ed essere interrato secondo il rito Islamico ed i suoi insegnamenti, con i vestiti che portavo al momento della mia morte. Essere sepolto nel cimitero di Sirte, a fianco della mia Famiglia e della mia Tribù. Che i miei familiari siano ben trattati, soprattutto le donne ed i bambini. Vorrei che la mia famiglia, soprattutto donne e bambini, fossero trattati bene dopo la mia morte. Che il Popolo Libico salvaguardi la propria identità, le sue realizzazioni, la sua storia e l’immagine onorevole dei suoi antenati e dei suoi eroi, e che non sia intaccato nell’essenza di Uomini Liberi. Il popolo libico non dovrebbe dimenticare i sacrifici delle persone libere e migliori. Invito i miei sostenitori a continuare la resistenza, e a combattere qualsiasi aggressore straniero della Libia, oggi, domani e sempre. I popoli liberi del mondo devono sapere che avremmo potuto contrattare e svendere la nostra causa in cambio di una vita personale sicura e agiata. Abbiamo ricevuto molte offerte in questo senso, ma abbiamo scelto di essere al nostro posto, al fronte a combattere, come simboli del dovere e dell’onore. Anche se noi non vinceremo oggi, offriremo una lezione alle generazioni future perche’ esse possano vincere domani, perche’ la scelta di proteggere la nazione è un onore e la sua svendita sarebbe il più grande tradimento che la storia ricorderà per sempre. Che sia trasmesso il mio saluto ad ogni membro della mia famiglia ed ai fedeli della Jamahiriya, nonché ai fedeli che ovunque nel mondo ci hanno sostenuti con il loro cuore.

Che la pace sia con voi tutti. Mouammar El Kadhafi Sirte, 17/10/2011

- ( da BBC ) -

 

Muammar Gheddafi, Leader della Rivoluzione: un testamento storico e politico

 

 “ In nome di Allah, il Benevolo, il Misericordioso ...

 Per 40 anni, o magari di più, non ricordo, ho fatto tutto il possibile per dare alla gente case, ospedali, scuole, e quando aveva fame, gli ho dato da mangiare convertendo anche il deserto di Bengasi in terra coltivata.

 Ho resistito agli attacchi di quel cowboy di nome Reagan, anche quando uccise mia figlia, orfana adottata, mentre in realtà cercando di uccidere me, tolse la vita a quella povera ragazza innocente.

 Successivamente aiutai i miei fratelli e le mie sorelle d’Africa soccorrendo economicamente l'Unione africana, ho fatto tutto quello che potevo per aiutare la gente a capire il concetto di vera democrazia in cui i Comitati Popolari guidavano il nostro paese; ma non era mai abbastanza, qualcuno me lo disse, tra loro persino alcuni che possedevano case con dieci camere, nuovi vestiti e mobili, non erano mai soddisfatti, così egoisti che volevano di più, dicendo agli statunitensi e ad altri visitatori, che avevano bisogno di "democrazia" e "libertà", senza rendersi conto che era un sistema crudele, dove il cane più grande mangia gli altri.

 Ma quelle parole piacevano, e non si resero mai conto che negli Stati Uniti, non c’erano medicine gratuite, né ospedali gratuiti, nessun alloggio gratuito, senza l’istruzione gratuita o pasti gratuiti, tranne quando le persone devono chiedere l'elemosina formando lunghe file per ottenere un zuppa; no, non era importante quello che facevo, per alcuni non era mai abbastanza.

Altri invece, sapevano che ero il figlio di Gamal Abdel Nasser, l'unico vero leader arabo e musulmano che abbiamo avuto dai tempi di Saladino, che rivendicò il Canale di Suez per il suo popolo come io rivendicai la Libia per il mio; sono stati i suoi passi quelli che ho provato a seguire per mantenere il mio popolo libero dalla dominazione coloniale , dai ladri che volevano derubarci.

Adesso la maggiore forza nella storia militare mi attacca; il mio figliuolo africano, Obama, vuole uccidermi, togliere la libertà al nostro paese, prendere le nostre case gratuite, la nostra medicina gratuita, la nostra istruzione gratuita, il nostro cibo gratuito e sostituirli con il saccheggio in stile statunitense, chiamato "capitalismo", ma tutti noi del Terzo Mondo sappiamo cosa significa: significa che le corporazioni governano i paesi, governano il mondo, e la gente soffre, quindi non mi rimangono alternative, devo resistere.

E se Allah vuole, morirò seguendo la sua via, la via che ha arricchito il nostro paese con terra coltivabile, cibo e salute e ci ha permesso di aiutare anche i nostri fratelli e sorelle africani ed arabi a lavorare con noi nella Jamahiriya libica.

Non voglio morire, ma se succede per salvare questo paese, il mio popolo e tutte le migliaia che sono i miei figli, così sia.

 

 

Che questo testamento sia la mia voce di fronte al mondo: che ho combattuto contro gli attacchi dei crociati della NATO, che ho combattuto contro la crudeltà, contro il tradimento, che ho combattuto l'Occidente e le sue ambizioni coloniali, e che sono rimasto con i miei fratelli africani, i miei veri fratelli arabi e musulmani, come un faro di luce, quando gli altri stavano costruendo castelli.

Ho vissuto in una casa modesta ed in una tenda. Non ho mai dimenticato la mia gioventù a Sirte, non spesi follemente il nostro tesoro nazionale, e, come Saladino, il nostro grande leader musulmano che riscattò Gerusalemme all'Islam, presi poco per me...

In Occidente, alcuni mi hanno chiamato "pazzo", "demente", però conoscono la verità, ma continuano a mentire ; sanno che il nostro paese è indipendente e libero, che non è in mani coloniali, che la mia visione, il mio percorso è, ed è stato chiaro per il mio popolo : lotterò fino al mio ultimo respiro per mantenerci liberi, che Allah Onnipotente ci aiuti a rimanere fedeli e liberi,  Colonnello Muammar Gheddafi, 5 aprile 2011

 

(Tradotto dal Professor Sam Hamod - Information Clearing House) - 5 aprile 2011

 

 

 

 

Libia: a otto anni dalla “liberazione”. Cosa ha portato la guerra della NATO?

A otto anni dalla “liberazione” dal “regime” di Gheddafi, imposta dalla cosiddetta “ coalizione dei volonterosi” occidentale ( leggasi, al di là di retoriche e demagogie, paesi aggressori e NATO) può essere illuminante, per capire di quante menzogne e falsità mediatiche ci nutrono, fare un punto sulla situazione nel paese e sul livello di violenza e terrore nella realtà della vita quotidiana del popolo libico. Soprattutto può aiutare a riflettere sulle manipolazioni usate per fare le “guerre umanitarie” e per i diritti umani, e appurarne i risultati nel concreto della vita dei popoli.

Un paese in una situazione di caos generalizzato e caduto in una devastazione sociale che M. Gheddafi aveva predetto, scivolato inesorabilmente verso la guerra civile.
La Libia di oggi è un territorio senza più alcuna legalità, sprofondato in una logorante guerra civile, controllato da attori esterni al paese. Questo a detta di osservatori internazionali, esperti, giornalisti, testimoni sul campo e persino ONG come Human Right Watch, anche l’ONU negli ultimi rapporti redatto dalla sua missione in Libia (UNSMIL), ha denunciato l’uso sistematico della tortura, dello stupro, di omicidi, di indicibili e feroci atrocità perpetrate nelle prigioni e nei siti a disposizione delle milizie e delle bande criminali che controllano il paese, usati. Un paese teatro di una guerra tra un governo fantasma quello di Al Sarraj, posizionato su una portaerei, stante l’insicurezza della capitale, e sostenuto da bande criminali jiahdiste che si sono insediate in alcune aree e non sono disposte a cedere i loro poteri banditeschi, e il governo di Tobruk in Cirenaica, guidato dal generale Haftar col suo Esercito Nazionale Libico e un governo laico, che da alcuni mesi ha circondato la capitale libica, ma ancora non è riuscito a spazzare via il governo tripolino, anche a causa del sostegno internazionale delle potenze occidentali che lo sostengono.

Ogni milizia ha creato una ''giustizia privata'', ogni gruppo di mercenari possiede una prigione privata dove rinchiudere e torturare i propri detenuti, oltre a sfruttare le risorse libiche di cui si sono impadronite.

Queste centinaia di piccole bande e milizie che gestiscono il potere anche solo su quartieri o piccoli villaggi, rendono la vita alla popolazione un inferno. Infatti impongono leggi loro, vessazioni, tassazioni inique, violenze sistematiche. Si può immaginare la quotidianeità e la vita dei civili e delle famiglie libiche.

Altrochè diritti umani, libertà o democrazia, l’unico obiettivo della NATO e dell’occidente era la distruzione della Jamahiriya araba, libica e socialista ed il suo leader, non assoggettati agli interessi economici e militari occidentali; la loro vera colpa era di cominciare a richiedere il pagamento del petrolio non più in dollari ma in oro; cercare di fondare una nuova moneta comune africana aurea, chiamata “Dinaro africano; oppure il finanziamento con i guadagni del petrolio libico, di un Fondo Monetario Africano, liberando così i paesi africani e poveri del mondo, dallo strozzinaggio del Fondo Monetario Internazionale? O forse la continua e intensa campagna gheddafiana che era intesa a rafforzare e consolidare sotto tutti gli aspetti ( politici, economici, militari e culturali) l’Unità Africana come strumento fondamentale di difesa e di emancipazione dei paesi africani?