Al centro del Mediterraneo, al centro del mondo
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Al mondo esistono 8 stretti marittimi primari (chokepoint) che sono strategicamente fondamentali per le rotte commerciali. Di questi 8, 4 conducono al Mediterraneo: Suez, Gibilterra, Bab-el-Mandeb e quelli turchi (Bosforo e Dardanelli).
Il Mediterraneo rappresenta il 20% del traffico marittimo mondiale ed è attraversato dal 27% delle linee di transito container (circa 2 miliardi di tonnellate di merci ogni anno). Il numero di container movimentati dai porti del Mediterraneo è passato dai 26 milioni del 2005 ai 59 milioni del 2021.
Non solo. Per quanto riguarda l'Artico (e l'apertura quindi delle nuove rotte marittime), l'Italia siede nel consiglio artico (uno dei pochi Paesi ammessi non per pertinenza geografica) ed è un interlocutore fondamentale per le competenze estrattive e cantieristiche che offre.
l'Italia è la settima potenza navale militare al mondo con 313 mezzi (prima è la Cina con 730, seconda la Russia con 598, terza la Corea del Nord con 519 e quarti gli USA con 484). La Fincantieri è inoltre il più importante gruppo per la cantieristica navale d'Europa.
L'Italia si trova in un crocevia più unico che raro che unisce il Nord del mondo col Sud e l'Est con l'Ovest.
Se sviluppassimo i distretti portuali nel Sud Italia, rafforzassimo la cantieristica navale e investissimo sulle infrastrutture (ferroviarie e autostradali) che collegano il Sud Italia col Nord, potremmo in breve tornare a essere una delle maggiori potenze, economiche e non solo, al mondo.
Purtroppo però siamo nelle mani di una classe dirigente, politica e non solo, di pavidi servi che un'Italia sovrana non è neanche in grado di immaginarla. Come, duole dirlo, una buona parte della popolazione rimbambita e sottomessa da decenni di propaganda auto-razzista e anti-italiana.