Albanese (ONU) condanna il piano di Trump per Gaza: "Imperialismo con steroidi"
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, ha definito il piano del presidente statunitense Donald Trump per Gaza come "imperialismo con steroidi", tacciandolo di essere "grottesco, insultante e profondamente illegale". Durante un incontro con i giornalisti a L'Aia, Albanese ha lanciato un duro monito: la proposta di Trump non solo aggraverà la crisi nella regione, ma minaccia di "far crollare il sistema del diritto internazionale".
Il piano di Trump: espulsioni e una "Riviera del Medio Oriente"
Il controverso piano di Trump prevede che gli Stati Uniti prendano il controllo di Gaza per ricostruirla come un progetto immobiliare chiamato "Riviera del Medio Oriente", espellendo i gazawi verso paesi vicini come Giordania ed Egitto. Albanese ha sottolineato che questa proposta rappresenta un "crimine internazionale", in quanto implica "deportazioni, spostamenti forzati e aggressione", violando palesemente la Carta delle Nazioni Uniti e il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese.
"Che autorità hanno gli Stati Uniti per fare questo? Questo è imperialismo con steroidi. Non è una novità, ma ora è completamente esposto", ha dichiarato Albanese. "È una follia, ma è anche illegale, immorale e arriva in piena crisi genocidaria. È irresponsabile e non porterà stabilità alla regione".
Implicazioni legali e politiche
La relatrice dell'ONU ha espresso profonda preoccupazione per le implicazioni legali delle dichiarazioni di Trump, che potrebbero diventare parte della politica estera statunitense. "Quello che ha detto include deportazioni, spostamenti forzati e aggressione. Queste azioni si trasformeranno in politica estera degli Stati Uniti da ora in poi", ha avvertito.
Albanese ha anche criticato la presenza di Trump accanto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, attualmente ricercato dalla Corte Penale Internazionale (CPI) per crimini di guerra e contro l'umanità commessi durante il conflitto a Gaza. "Quando il presidente degli Stati Uniti, invece di condannare Netanyahu, lo abbraccia, cosa ci resta?", ha chiesto retoricamente.
Gaza: un territorio occupato e una tragedia annunciata
La relatrice ha ribadito che Gaza è parte del territorio palestinese occupato da Israele, sottolineando che il consenso internazionale riconosce ai palestinesi un diritto esclusivo sulla loro terra. Tuttavia, ha denunciato che la soluzione dei due Stati è stata utilizzata da Israele come una "distrazione" per continuare l'annessione di terre palestinesi e lo spostamento forzato della popolazione.
"Quello che sta accadendo ai palestinesi non è solo una tragedia annunciata, ma è il frutto dell'impunità. E continuerà a esserlo se non agiamo", ha affermato Albanese. "Il sistema del diritto internazionale si sta sgretolando sotto i nostri occhi, e vivere in un mondo senza leggi, dove la forza fa il diritto, non proteggerà nessuno di noi".
La visita nei Paesi Bassi e le critiche al governo olandese
Durante la sua visita nei Paesi Bassi, Albanese ha partecipato a discorsi e tavole rotonde, ma ha incontrato resistenze da parte del governo e del parlamento olandese, che hanno rifiutato un incontro formale con lei a causa delle sue critiche a Israele. Tuttavia, alcuni parlamentari l'hanno ricevuta informalmente.
Albanese ha espresso rammarico per il fatto che i rappresentanti olandesi non volessero ascoltare una "esperta di diritto internazionale nominata dall'ONU", mentre accolgono organizzazioni pro-Israele finanziate da fonti non trasparenti. "C'è un piccolo numero di Stati che ha rotto le catene del controllo, mentre altri aspettano di vedere da che parte soffia il vento, e altri ancora stanno diventando complici di questa illegalità".
Un appello all'Occidente
La relatrice ha concluso con un appello all'Occidente, esortandolo a "fare meglio" e a dimostrare di poter essere più giusti senza impartire lezioni sugli diritti umani. "Questa è un'opportunità per noi in Occidente di agire con maggiore equità e coerenza", ha affermato.
Intanto, il piano di Trump per Gaza continua a sollevare polemiche, mentre la comunità internazionale si interroga sulle conseguenze di una proposta che rischia di aggravare ulteriormente una crisi già drammatica.