Alessandro Di Battista - 'Diritto a non emigrare'
di Alessandro Di Battista*
Da qualche giorno non si sta parlando di ONG. Lo “show” dell’immigrazione dove tutti - da destra a sinistra - recitano la loro parte costringendo gli africani al ruolo di comparsa, per qualche ora si è fermato. Oltretutto Salvini il bugiardo è impegnato a mentire (la sua difesa sul caso Russia-Savoini è ridicola). Forse è il momento giusto per ricordare a tutti cosa hanno scoperto in Libia qualche giorno fa.
A pochi km da Tripoli, in una base delle truppe di Haftar, sono stati trovati alcuni missili americani venduti alla Francia. Quelle armi non dovrebbero stare in Libia, è illegale vendere armi ai libici, eppure i francesi l’hanno fatto.
Il dramma dell’immigrazione non verrà mai risolto senza prima affrontarne le cause. Da sinistra dicono “fuggono dalle guerre” ma si fermano a questo slogan. Guai a spingersi oltre. Dovrebbero ammettere di aver avallato quelle guerre e di avere mani insanguinate seppur tenute nascoste. Da destra giocano al “piccolo sovranismo”. Dicono “prima l’Italia” ma lo dicono sottovoce. Non sia mai che qualcuno a Washington o a Parigi ci creda davvero. Nel frattempo, mentre i riflettori vengono rivolti verso le navi delle ONG, in Libia si muore. E si muore anche perché la Libia è, per l’ennesima volta, il campo di battaglie dell’imperialismo. Oggi soprattutto quello francese. Facemmo bene ad attaccare il neo-colonialismo macroniano. La Francia arma Haftar sperando di poter poi controllare il petrolio libico. La Francia ha buttato giù Gheddafi perché con lui al potere non avrebbe mai controllato. In Italia ci occupiamo ore ed ore di ONG, di Carola, dei tweet salviniani evitando di andare al cuore del problema.
Fino a quando il “diritto ad emigrare” verrà considerato più importante del “diritto a non emigrare” l’impero mediatico-finanziario-liberista trionferà. E morirà l’Africa, uccisa anche da chi crede di volerle bene quando in realtà vuole bene solo ad una ipocrita voglia di carità che serve soltanto a stringerle maggiormente il cappio al collo.
*Post Facebook del 15 luglio 2019