Alessandro Orsini - I due alleati. La "trattativa" con Hamas funziona così
di Alessandro Orsini*
I due alleati.
La trattativa funziona così.
Netanyahu dice ad Hamas: “Allora, voi ci restituite un po’ di prigionieri e noi ci impegniamo a sterminare i palestinesi. Uccideremo donne, bambini, anziani, distruggeremo moschee e ospedali. Terminata la tregua, riprenderemo la pulizia etnica per continuare a rubare le vostre terre”.
Hamas: “Beh, mi pare conveniente”.
Netanyahu: “Molto conveniente. Dovreste considerare anche che continueremo a uccidere i vostri neonati. È nel pacchetto che vi offriamo”.
Hamas: “Ma tutte queste cose le fate con il consenso dell’Unione europea e degli Stati Uniti, i difensori dei diritti umani?”.
Netanyahu: “Certamente. Israele riceve armi e soldi dall’Italia, dagli Stati Uniti, dalla Germania e tante altre democrazie occidentali. Senza l’aiuto di Meloni, Scholz e Biden, noi israeliani non potremmo uccidere 35.000 palestinesi in sei mesi rimanendo impuniti”.
Hamas: “Ma Giorgia Meloni non diceva di essere mamma? Insomma, quella storia che lei è mamma, che ha una figlia, che bisogna proteggere le famiglie?”.
Netanyahu: “Meloni ha detto che è una mamma cristiana. Israele uccide soltanto mamme musulmane. Giorgia Meloni non ha problemi: noi sterminiamo i vostri bambini anche con le armi dell’Italia. Meloni proietta la bandiera d’Israele su Palazzo Chigi”.
Hamas: “Grazie della precisazione. Siete veramente delle brave persone. Possiamo prendere qualche giorno di tempo per valutare tutta questa cornucopia?”.
Netanyahu: “Certo, però fate presto perché certe occasioni vanno prese al volo. Meloni, Scholz e Biden, pensavano di sterminare tutti i vostri bambini in due anni. Molto dipende dalla vostra disponibilità a collaborare. Se non vi opponete, forse possiamo sterminarvi tutti in un anno”.
Poi il Corriere della Sera titola: “Hamas rifiuta l’accordo”.
Israele è uno Stato terrorista. Si può dire senza timore di querele, come spiego nel mio nuovo libro. Non abbiate paura mai. Lottate per un mondo migliore. La cultura come strumento di liberazione da ogni forma di oppressione.
*Post su X del 2 maggio 2024