Ali Mohammad Ghasemi – viaggio nel suo Iran intimo. Parte II - Anime fedeli
Presentazione e note di Nora Hoppe e Tariq Marzbaan
[Per Parte I vedere qua ]
Nell'Iran pre-islamico, ad esempio tra gli zoroastriani (soprattutto nel periodo sasanide, 224-751 d.C.), il cane è considerato una creatura particolarmente benefica, pulita e giusta, che deve essere nutrita e curata con amore. Il cane è lodato per la sua lealtà, intelligenza e per le sue speciali virtù spirituali. Lo sguardo di un cane è considerato purificante e in grado di allontanare i daeva (demoni). Ehtirâm-e sag, "rispetto per il cane", è un'ingiunzione comune tra gli abitanti dei villaggi zoroastriani iraniani.
Prescrizioni dettagliate per il trattamento appropriato dei cani si trovano nella Vendidad (una suddivisione della sacra scrittura zoroastriana Avesta), dove vengono imposte dure punizioni per il danno inflitto a un cane e i fedeli sono tenuti ad assistere i cani, sia domestici che randagi, in vari modi; spesso, l'aiuto o il danno a un cane è equiparato all'aiuto o al danno a un umano. Si ritiene che l'uccisione di un cane porti alla dannazione nell'aldilà. È un peccato grave anche se un uomo fa del male a un cane dandogli ossa troppo dure che gli si incastrano in gola, o cibo troppo caldo che gli brucia la gola.
Sia secondo la Vendidad che nella pratica zoroastriana tradizionale, ai cani sono riservate alcune cerimonie funebri analoghe a quelle degli uomini. Nella Vendidad si afferma che gli spiriti di mille cani defunti si reincarnano in una sola lontra ("cane d'acqua"), per cui l'uccisione di una lontra è un crimine terribile che porta siccità e carestia sulla terra e deve essere espiato o con la morte dell'assassino o con il compimento da parte di quest'ultimo di una lunghissima lista di azioni considerate pie, tra cui la guarigione dei cani, l'allevamento di cuccioli, il pagamento di multe ai sacerdoti.
Il Sagdid è una cerimonia funebre in cui un cane viene portato nella stanza in cui giace il corpo affinché possa guardarlo. "Sagdid" significa "vista del cane" nella lingua medio-persiana delle opere teologiche zoroastriane. Si pensa che questa cerimonia porti diversi benefici spirituali. Si ritiene che lo scopo originario fosse quello di assicurarsi che la persona fosse davvero morta, poiché i sensi più acuti del cane sarebbero stati in grado di rilevare segni di vita che a un uomo sarebbero potuti sfuggire. Per il Sagdid si preferisce un cane "a quattro occhi", cioè con due macchie sulla fronte.
Durante gli scavi archeologici nel Levante, è stato scoperto il cimitero dei cani di Ashkelon nello strato risalente a quando la città faceva parte dell'Impero persiano. Si ritiene che i cani potessero avere un ruolo sacro. In quanto tali, erano probabilmente associati a una particolare divinità e al suo recinto sacro, nel quale i cani erano liberi di vagare. La cura delle sepolture individuali indica "un'intensa relazione tra cani e uomini".
Fonti:
The Love of Animals and the Holiness of the Dog In Zoroastrianism
https://authenticgathazoroastrianism.org/2011/07/11/157/
Importance of a Dog in Zoroastrian religion
https://zoroastrians.net/2021/08/09/importance-of-a-dog-in-zoroastrian-religion/
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"Il cane ...Compagno e seguace, senza alcuna pretesa.... con un semplice boccone di pane, dimostra il suo amore e il suo affetto dal profondo del cuore. Io intendo il suo abbaiare come un aiuto protettivo, come un'espressione del suo amore, della sua gioia, dei suoi dispiaceri e del suo dolore... e il suo mutismo quando il suo orgoglio viene offeso e ferito. Per gli altri il suo abbaiare è solo "l'abbaiare di un cane", per me è il suo linguaggio".
Ali Mohammad Ghasemi
Nato nel 1970 a Malayer, in Iran, la sua carriera cinematografica è iniziata nel 1985, quando ha realizzato cortometraggi in 8mm per la Società del Cinema Giovane Iraniano. In seguito ha realizzato cortometraggi, documentari e film di finzione in formato 16mm, 35mm e digitale. Ha lavorato anche ad altri 20 lungometraggi iraniani come direttore della fotografia e produttore. I suoi cortometraggi hanno partecipato a festival come Cannes, Venezia e Berlino. Nel 2005 ha realizzato il suo primo lungometraggio "Scritti sulla terra", che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia e a molti altri festival internazionali. Ha ricevuto oltre 100 premi in festival cinematografici nazionali e internazionali per i suoi cortometraggi, documentari e lungometraggi.
https://www.instagram.com/ghasemialimohammad
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