Altro che Recovery Fund, per l'Italia nella UE non c'è vita

2036
Altro che Recovery Fund, per l'Italia nella UE non c'è vita

Il quotidiano spagnolo El Pais rivela che la Commissione Europea ha chiesto al Governo spagnolo di riformare le pensioni e il mercato del lavoro per ricevere i finanziamenti del Recovery Fund. Insomma la logica del Recovery Fund è questa: "Ti pago, in cambio devi darmi riforme in senso austeritario e tendenti alla deflazione salariale". Nulla di nuovo, basta ricordarsi cosa disse Mark Rutte, il premier olandese: gli stati beneficiari devono rendersi "competitivi" affinchè non sia mai più necessario questo "aiuto". Inutile sottolineare che manovre che provocano deflazione salariale fanno decrescere il Pil. Quindi, l'eventuale crescita del Pil dovuta al Recovery sarà in tutto o in parte compensata dalle manovre austeritarie. Come dicono a Roma? Ah, sì, "Ciao core". 

E a chi vuole illudersi con la falsa speranza che la situazione italiana sia diversa da quella spagnola ricordo sommessamente che la "feroce" riforma Monti-Fornero si basava sull'assunto che la crescita italiana si stabilizzasse su una media dell'1% all'anno di crescita del Pil. Crescita che non c'è mai stata, con la ciliegina sulla torta di un 2020 che andrà sul -10% per andare bene. Saranno anni duri, ma duri davvero. L'ho detto mille volte, per noi nella UE non c'è vita. Ci hanno scarnificato per trenta anni, e ora ci daranno il colpo di grazia. Saremo come la Romania post Causescu se rimaniamo nella UE, e saremo nelle mani di Dio se usciamo. Trenta anni di catastrofe a causa di deliri rosé e di sogni europei che non esistono (e che spacciano solo in Italia) purtroppo si pagano. Ora l'ultima favola: "le rizorze del ricoveriplun". 

Nel frattempo, un mio contatto mi saluta e mi dice che lei, il marito e la figliola piccola si trasferiscono in Svezia: "un po' con l'inglese ce la caviamo", dicono. Riiniziare da capo con una famiglia già fatta, che aggiungere? Siamo in epoca post bellica, come all'inizio degli anni '50.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

C'è grande confusione di Michele Blanco C'è grande confusione

C'è grande confusione

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti