Anche la Svizzera si appresta a cancellare le restrizioni Covid

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Anche la Svizzera si appresta a cancellare le restrizioni Covid

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Sulla scia di altri paesi anche la Svizzera si appresta ad abbandonare le restrizioni Covid-19. Secondo il paese elvetico la fase pandemica è ormai terminata e quindi l’endemizzazione del virus rende inutili talune restrizioni. Entro le metà di febbraio la Svizzera eliminerà tutte le restanti restrizioni. 

Il governo ha deciso di eliminare il lavoro da casa e la quarantena per i contatti Covid, nonostante i contagi siano in aumento.

“Ci sono sempre più segni che la crisi acuta sarà presto finita e la fase endemica potrebbe iniziare”, afferma il governo svizzero in un comunicato. 

"È arrivato il momento di allentare le misure per contenere la diffusione del coronavirus". La svolta ottimista è arrivata nonostante la Svizzera veda numeri di infezione sostenuti.

Più di 40.000 nuovi casi sono stati registrati nelle ultime 24 ore, mentre quasi 2,3 milioni di test positivi sono stati registrati complessivamente nella ricca nazione alpina di 8,6 milioni di persone.

Ma il governo ha sottolineato che gli ospedali non sono sovraccarichi, probabilmente per un’ampia immunità raggiunta attraverso le vaccinazioni e le infezioni naturali.

Il governo ha quindi declassato l'ordine di lavorare da casa a una raccomandazione, anche se le mascherine rimangono obbligatorie sul posto di lavoro.

Ha anche deciso di abbandonare l’obbligo di quarantena per i contatti dei casi di Covid, anche se le persone che risultano positive al test della malattia devono ancora isolarsi.

Berna ha poi affermato di considerare la possibilità di eliminare tutte le restrizioni rimanenti - come ha fatto la Danimarca - con la decisione definitiva attesa per il 16 febbraio.

Dunque la Svizzera prevede dal 17 di febbraio di abbandonare i pass Covid per entrare in ristoranti, eventi e luoghi di cultura, e la fine delle mascherine obbligatorie sui trasporti pubblici, nei negozi e negli ambienti pubblici al chiuso.

"La fine della crisi non significa la fine del virus... Dobbiamo imparare a conviverci”, ha affermato il presidente della Confederazione svillera Ignazio Cassis.  

Ma non è solo la Svizzera a muoversi in tal senso: in tutta Europa si discute ormai di uscita dalla fase pandemica, dato che gli sforzi per controllare la variante omicron che si diffonde velocemente sono stati in gran parte inutili, come evidenzia Bloomberg. 

L’agenzia statunitense dice cha anche l’Italia sta per unirsi ai paesi come Svizzera, Finlandia, Danimarca, Irlanda e Francia che hanno deciso di eliminare le restrizioni Covid.

Il virus continua a diffondersi in tutto il continente ma il livello di allerta è sceso. I sistemi sanitari si stanno dimostrando resistenti perché l'omicron causa sintomi più lievi e la maggior parte delle persone è ormai vaccinata. 

La Germania sembra invece voler procedere in senso contrario: la più grande economia d'Europa ha mostrato poca inclinazione ad allentare le misure che impediscono alle persone non vaccinate di entrare nei ristoranti, nei cinema e nei negozi non essenziali.

Cambia invece lo scenario in Francia dove da oggi entrano vigore regole meno stringenti sull’obbligo del lavoro da casa, la fine dell’obbligo di indossare mascherine all’aperto e l’eliminazione dei limiti di presenza negli stadi e nei teatri.

Belgio e Austria invece continuano con restrizioni varie ed obblighi seguendo la Germania. 

Roma continuerà a seguire la strada della discriminazione e dell’imposizione di misure ormai inutili vista la nuova fase in cui è entrata la pandemia?

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