Andrea Zhok - Il P.U.N. e il suo Duca

3683
Andrea Zhok - Il P.U.N. e il suo Duca

L'Antidiplomatico è anche su Telegram. Clicca qui per entrare nel nostro canale e rimanere aggiornato

 
 
Per chi non avesse ancora capito la situazione, Mario Draghi è la Troika, entrata da noi su gentile invito, che ora sta governando con un supporto plebiscitario di partiti che costituiscono a tutti gli effetti un Partito Unico Neoliberale.
 
E' importante capire che questa NON è un'iperbole.
 
L'agenda che unifica il 100% dei partiti in parlamento (nella misura in cui hanno un'agenda, molti sono là semplicemente perché aspettano il 27 del mese) è legata ad un'idea di Stato il cui unico compito è di ottimizzare le funzionalità di mercato e di introdurre meccanismi di mercato dove ancora non ci sono (e questa è la definizione di stato neoliberale).
 
Secondo la classica definizione di David Harvey:
 
il Neoliberalismo è "una teoria delle pratiche economico-politiche che propone che il benessere umano sia promosso al meglio liberando iniziative e capacità imprenditoriali individuali, entro una cornice istituzionale caratterizzata da forti diritti di proprietà privata, liberi mercati, e libero commercio. Il ruolo dello Stato è di creare e preservare una cornice istituzionale appropriata a tali pratiche. Lo Stato deve garantire, ad esempio, la qualità e integrità della moneta. Deve anche disporre quelle strutture e funzioni di natura militare, difensiva, poliziesca e legale richieste per assicurare i diritti di proprietà privata e per garantire, con la forza se necessario, il funzionamento adeguato dei mercati. Inoltre, se mercati non esistono (in aree come la terra, l’acqua, l’educazione, la sanità, la sicurezza sociale o l’inquinamento ambientale) allora essi devono essere creati, con l’azione dello Stato se necessario."
 
In questa visione il funzionamento dei mercati è il Bene.
 
Il resto della società, dell'ambiente, dell'umanità, del mondo sono strumenti secondari da adattare al perseguimento del Bene.
Lo Stato può intervenire, anche duramente, ma solo come funzione ausiliaria per manipolare gli strumenti utili al perseguimento del Bene.
 
Il PNRR è una grande manovra di condizionalità, simile a quelle che hanno operato per decenni nel Terzo Mondo, manovrate allora dal Fondo Monetario Internazionale o dalla Banca Mondiale (ora dall'UE): soldi, prevalentemente nella forma di prestiti a interessi bassi, in cambio di riforme che facilitino l'esercizio della sovranità da parte dei mercati.
 
Con assoluta regolarità questo tipo di riforme conduce ad un ulteriore allargamento della forbice sociale tra abbienti e non abbienti (che coincide in sempre maggior misura con la differenza tra la minoranza di chi vive di capitali fruttiferi e la maggioranza di chi vive del proprio lavoro).
 
Tutto ciò in Italia viene portato a termine con il sostegno totale di tutti i poteri che contano (Confindustria, Media, Parlamento), da un capo del governo che non risponde a nessuno (non almeno in Italia), e che reagisce tra lo stizzito e l'annoiato a qualunque atteggiamento che non sia un solerte battere i tacchi.
 
Gli stessi partiti, nella misura in cui avessero qualche dubbio, sono ricondotti all'ordine dalla minaccia delle dimissioni del Salvatore (con tacita minaccia di un riacutizzarsi dello spread) e con il timore di venire distrutti mediaticamente se dovessero ostacolare il lavoro dell'Unto del Signore.
 
Qui sotto, per chi si stupisce dell'attuale discussione sulle pensioni, le raccomandazioni del PNRR.
 
 
E a chi parla di "dittatura" rammento che non è esatto: le dittature storicamente note, magari all'estero, un'opposizione ce l'avevano.

Andrea Zhok

Andrea Zhok

Professore di Filosofia Morale all'Università di Milano

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Come la post-verità diventa post-realtà di Giuseppe Masala Come la post-verità diventa post-realtà

Come la post-verità diventa post-realtà

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Tempi duri per i poveri di Michele Blanco Tempi duri per i poveri

Tempi duri per i poveri

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti