Azioni terroristiche filo-ucraine nella regione russa di Brjansk
Nella mattinata di giovedì, una serie di azioni di sabotaggio e terrorismo sono state messe in atto nel distretto di Klimovo, della regione russa di Brjansk, portate da gruppi di sabotatori ucraini, con neonazisti russi da tempo posizionati in Ucraina.
Nei villaggi di di Ljubecjane e Sušan (il distretto di Klimovo confina direttamente con l'Ucraina settentrionale) è stata rinvenuta una discreta quantità di esplosivi, di tipi diversi. Il Servizio federale di sicurezza russo continua negli accertamenti.
Nello specifico, elementi del neonazista Corpo volontario russo hanno preso di mira due vetture civili: una, nel villaggio di Ljubechane, con a bordo un adulto e tre bambini ; l'altra vettura, nel villaggio di Sušan. I due adulti alla guida delle due auto sono rimasti uccisi; un bimbo di 11 anni è rimasto colpito alla schiena, mentre fuggiva e portava in salvo nel bosco altre due bimbe.
A quanto scrivono le agenzie, l'operazione durata quattro ore per estrarre il proiettile è perfettamente riuscita e il bimbo sarebbe fuori pericolo, tanto da esser già stato trasferito dalla rianimazione in camera.
Nel villaggio di Sušan, il gruppo terrorista ha anche colpito con lanciagranate una casa d'abitazione, andata completamente a fuoco.
Sempre nella giornata di giovedì, un drone sarebbe caduto nella regione di Tula, un paio di centinaia di km a sud di Mosca.
Il Ministero degli esteri russo informa che negli agguati terroristici sarebbero state utilizzate armi NATO: mine e lanciagranate; dunque, dichiarano al Ministero, dal momento che in più di un'occasione Kiev ha dichiarato che ogni sua azione è attuata con il benestare e l'appoggio USA e di altri paesi NATO, sorge la legittima questione su come debbano essere qualificati gli stati membri dell'Alleanza atlantica: complici dei crimini del regime di Kiev e sponsor del terrorismo. In ogni caso, tali delitti non rimarranno impuniti.