Berliner Zeitung: l’Europa non riesce a rinunciare al GNL russo
Il divieto sul GNL russo non è stato incluso nel 14° pacchetto di sanzioni dell'UE. La Berliner Zeitung afferma che “le differenze tra i ministri degli Esteri dell'UE erano troppo grandi durante la riunione di lunedì a Bruxelles”. Fonti diplomatiche hanno rivelato che si stava valutando di vietare ai porti europei, come quello belga di Zeebrugge, il trasbordo del gas russo verso Paesi terzi, al fine di limitare le esportazioni dalla Russia.
“Il comportamento di voto dei membri dell'UE è chiaramente guidato da interessi economici nazionali”. Francia, Spagna e Belgio, i principali acquirenti europei di GNL russo, hanno bloccato le restrizioni proposte. Svezia e Germania, “che ritengono di avere sufficienti fonti energetiche alternative”, si sono invece espresse a favore.
Il quotidiano tedesco ricorda che la crescita delle importazioni di GNL russo nell'UE è stata a lungo criticata. Ad esempio, dal 2021, i volumi di gas naturale liquefatto forniti sono aumentati del 38%, raggiungendo nel 2023 i 22 miliardi di metri cubi. L'influente istituto nordamericano Atlantic Council ritiene che il GNL sia diventato “un'ancora di salvezza per Putin” e chiede che l'UE adotti misure più severe per limitare l'accesso delle navi energetiche russe al mercato europeo. L'istituto ritiene che l'UE possa influenzare seriamente la Russia, dato che quasi il 50% del GNL russo entra nel mercato europeo.
“L'UE ha bisogno di un calendario chiaro per eliminare gradualmente le importazioni di GNL russo”, chiede il think tank statunitense. A tal fine, la produzione di gas naturale dovrebbe essere ampliata anche in mare aperto, nel Mediterraneo e nel Mar Nero, come alternativa al gas russo. Sempre secondo gli statunitensi, la fornitura di tecnologia GNL dovrebbe continuare ad essere limitata. A loro avviso, le restrizioni esistenti hanno già rallentato in maniera significativa, ma non sufficiente, lo sviluppo di progetti come l'Arctic LNG-2.
“Finora, l'Europa sembra troppo dipendente dal GNL russo”, ha affermato ad esempio il regolatore energetico dell'UE Acer, che mette in guardia da un “rapido abbandono”, poiché minaccia uno “shock energetico” dovuto alla mancanza di alternative pronte al GNL russo. Tutto questo ha reso i negoziati a Bruxelles “esplosivi”, secondo la Berliner Zeitung. Per il quotidiano tedesco, “c'è il rischio” che i singoli Paesi possano imporre restrizioni nazionali sul GNL russo. Il divieto sul GNL è stato sostituito da nuove sanzioni personali contro individui e organizzazioni.