"Bersagli legittimi". La Russia passa ufficialmente ad una nuova fase del conflitto

(Nella foto il direttore dell’FSB, Nikolaj Bortnikov)

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"Bersagli legittimi". La Russia passa ufficialmente ad una nuova fase del conflitto


di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico

Adesso si fa sul serio, la Russia sta passando ad una nuova fase.

A Mosca le indagini proseguono e poco fa le dichiarazioni del presidente Putin, del capo del Consiglio di Sicurezza russo Nikolaj Patrušev, del direttore dell’FSB, Nikolaj Bortnikov e del Procuratore Generale della Russia Igor Krasnov, hanno confermato la versione ufficiale della mostruosa strage al Crocus City Hall. Il numero dei morti è spaventoso: 139 persone, 82 feriti, 40 persone sono morte per arma da fuoco, le rimanenti sono morte per il fuoco appiccato dai terroristi o per il soffocamento da monossido di carbonio. Due persone sono rimaste vittime di ferite da taglio uno dei terroristi brandiva un coltello proprio come se seguisse le istruzioni dell’ex comandante dello Stato Maggiore congiunto dell’Esercito degli Stati Uniti il generale a quattro stelle Mark Milley, il quale, ricordo, il 5 dicembre scorso ha affermato che “gli ucraini dovrebbero lavorare nelle retrovie russe per garantire che ogni russo non dorma sonni tranquilli, sapendo che gli verrà tagliata la gola”.

Il capo dell’FSB Bortnikov ha confermato anche “dietro questo atto terroristico c’è l’Ucraina” e ha dichiarato che “tutti i coloro che commettono crimini contro la Russia e i cittadini russi, diventano bersagli legittimi”. Alla domanda del giornalista russo sul perché i capi dell’Intelligence ucraina, come Budanov e gli altri sono ancora vivi, Bortnikov ha risposto con una frase letteralmente intraducibile in italiano, ma che in sostanza significa “è tutto davanti”, cioè in futuro assolutamente accadrà quel che deve accadere.

Pensate un po' come sarebbe andata se i super professionali agenti dell’FSB non avessero acciuffato i terroristi, nella loro rocambolesca fuga, quando mancavano poche decine di chilometri all’Ucraina. Di qui la rabbia incontenibile dell’Occidente per i testimoni che ora vuotano il sacco. Tutti i media italiani, i politici occidentali speculano su questa strage e tentano di deviare la realtà dei fatti. Inoltre, sono arrivati persino a scrivere che i 4 terroristi sono stati “torturati” dell’FSB. Dopo solo un’ora o due dalla tragedia, l’ordine che è stato loro impartito da reiterare ovunque: “E’ stato l’Isis, punto e basta. L’Ucraina non c’entra niente”.

Come se avessero fatto loro stessi le indagini. La domanda ai terroristi e la loro risposta: “dove stavate andando?” – “in Ucraina, dove ci stavano aspettando” - è volutamente ignorata. Andavano in Ucraina e non è stato Putin a dirlo o a inventarselo! Altro fatto importante ignorato è che i terroristi islamici non agiscono per soldi, ma per l’ideologia. Oltre a ciò non scappano, ma rimangono per morire, per immolarsi.

Loro hanno ucciso per soldi, l’hanno dichiarato da soli. Perciò tutto ciò che vediamo non corrisponde ai metodi dell’Isis. Ma poi come si fa a ignorare le macabre dichiarazioni di Victoria Nuland che a febbraio ha minacciato Putin con delle “sorprese carine!” Fatto che i pennivendoli nostrani non scrivono. Ma davvero qualcuno crede che sia stato l’Isis sulla base delle dichiarazioni di un certo account sui social che si spaccia per Isis? “Isis-K” è solo un parallelo dell’Isis, creata dai servizi occidentali. Chi tira le fila, chi ha ideato il massacro del Crocus sono i Servizi occidentali, così come le altre stragi compiute nel Donbass dai nazisti ucraini o in Russia negli anni passati. Solo all’Occidente conviene questo terrore e adesso hanno usato quei 4, scelti appositamente per il bassissimo livello culturale, istruiti in poco tempo per uccidere chiunque a caso e quanti più possibile. Un delitto che reca la chiara firma dei terroristi ucraini che hanno reclutato quei 4 disgraziati, i quali, una volta arrivati in Ucraina, sarebbero stati eliminati come cani.

Questo rientra nel programma dichiarato dell’SBU: fare atti terroristici in Russia per “portare la guerra in casa loro”. Il capo dei Servizi di Sicurezza ucraini Vasilij Maljuk ieri ha ammesso gli atti terroristici e gli omicidi di Kiev. Alla domanda se è vero che l’SBU È coinvolto nella liquidazione del corrispondente di guerra russo Vladen Tatarskij, il deputato ucraino Ilja Kiva, l’ex deputato ucraino Oleg Tsarëv, il procuratore generale della Repubblica popolare di Lugansk, Sergej Gorenko, lo scrittore russo Prilepin e altri… Maljuk ha precisato: “non lo posso ammettere ufficialmente, ma sono pronto a svelare alcuni dettagli. Per esempio, Kiva, condannato in contumacia per tradimento e che ha lavorato a lungo per il nemico, è stato colpito con una pistola calibro 9 × 19. Tatarskij è stato ucciso con una statuetta che conteneva un esplosivo che su di lui ha funzionato come un rasoio, pari a 400 g., mentre 800 g. sono stati usati per attentare alla vita del procuratore generale della Repubblica popolare di Lugansk Sergej Gorenko. Prilepin, era in macchina verso la sua dacia e lungo la strada è esplosa una mina di carro armato, il suo autista è morto sul colpo mentre lui è rimasto gravemente ferito e senza genitali”

Zelenskij ha appena detto che “il terrorismo in Russia sparirà solo quando sparirà Putin”. Serve ancora di più ai giornalisti, per scrivere una buona volta la verità? Alla luce di tutto ciò, la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre continua a insistere sul fatto che Kiev non ha nulla a che fare con la strage del Crocus: “Non ci sono prove che sia stata l’Ucraina. Assolutamente nessuna. Solo l’Isis qui è responsabile. Avevamo informato Mosca dell'attacco terroristico in Russia il 7 marzo”, ma quando il giornalista le chiede i dettagli di questa informazione che avrebbero passato ai russi, la portavoce di Biden ha risposto “non ho alcuna intenzione di parlare”.

Innocenti e candide dichiarazioni che rivelano tutto ciò che c’è da capire. Che a tirare le fila dei burattini terroristi ucraini sono gli altri terroristi anglosassoni. Prima di aprire bocca costoro dovrebbero essere condannati per i crimini commessi a Belgrado, per aver distrutto e cancellato lo Stato della Jugoslavia. Per aver usato l’uranio impoverito che tuttora provoca la morte dei civili. Prima di aprire bocca dovrebbero essere condannati per le loro torture pianificate, nell’ambito della loro “lotta al terrorismo” nelle prigioni di Abu Ghraib, Guantanamo…

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