Big Pharma: principio di precauzione e vil denaro

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Big Pharma: principio di precauzione e vil denaro

Di fronte a un farmaco di cui si sospetta la possibile grave nocività, in nome del famoso “principio di precauzione” cosa si fa? Qualunque persona dotata di  semplice buonsenso risponderebbe: se ne sospende l’uso finché non si accerti che non è nocivo. E questo  ha fatto inizialmente il governo della Repubblica italiana dotato di strepitosa maggioranza parlamentare.

Poi però il presidente Draghi  ha parlato con la presidente della Commissione europea, la Ursula Gertrud Albrecht in Von der Leyen, detta pure Ursula la tedesca, la quale ha “rassicurato” che non c’è alcun nesso di causalità tra il farmaco in questione e i casi di pericolosi eventi tromboembolici (alcuni mortali) che hanno portato Danimarca, Norvegia e Islanda a sospendere cautelativamente il farmaco in attesa di verifiche urgenti . Ergo, si  può seguitare a usare quel farmaco fino a che non si accerti la sua nocività!
Ma se poi si accerterà che danni e decessi erano dovuti al farmaco e quindi  ce ne saranno ancora?

Domanda non pertinente, l’EMA, con la quale si è consultata Ursula la tedesca sa il fatto suo. Idem la casa produttrice che, come il famoso oste del proverbio, assicura che il suo prodotto è ottimo.
Inoltre il professor Palù, che da quando è stato promosso presidente dell’AIFA ha smesso di contestare le politiche pandemiche, ha dichiarato a sua volta che “è tutto in evoluzione, bisogna ancora accertare il nesso di causalità” e quindi, o perché dimentico del principio di precauzione, o per  altre cause ha escluso la sospensione del farmaco, vale a dire del vaccino AstraZeneca.
Ma la risposta alla domanda non pertinente forse la si ritrova nell’ammontare dei miliardi investiti nel vaccino i cui probabili effetti collaterali sono ora, a somministrazione avvenuta, in fare di verifica per accertare l’esistenza o meno del “nesso di causalità”.
Ma quando questi signori ci dicono che la vita vale più del denaro, lo sanno quel che dicono? o la contraddizione fa parte della propaganda pro-vaccini “costi quel costi”, come ebbe a dire in perfetto inglese il presidente della BCE, ora presidente del Consiglio dei ministri, pensando che i miliardi incassati da AstraZeneca, Pfizer, Moderna e compagnia vaccinante valgano più di una manciata di vite fattesi involontariamente cavie umane?

Patrizia  Cecconi

Patrizia Cecconi

Romana di nascita, milanese di ultima adozione. Laureata in Sociologia presso la Sapienza Roma ove tiene per alcuni anni dei seminari sulla comunicazione deviante. Successivamente vince la cattedra in Discipline economiche ed insegna per circa 25 anni negli Istituti commerciali e nei Licei sperimentali. Interessata all'ambiente, alle questioni di genere e ai diritti umani ha pubblicato e curato diversi libri su tali argomenti ed uno in particolare sulla Palestina esaminata sia dal punto di vista ambientale che storico-politico. Ha presieduto per due mandati l'associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese di cui ora è presidente onoraria e, al momento, presiede l'associazione di volontariato Oltre il Mare. Da oltre 12 anni trascorre diversi mesi l'anno in Palestina, sia West Bank che Striscia di Gaza, occupandosi di progetti e testimonianze dirette della situazione. Collabora con diverse testate on line sia di quotidiani che di riviste pubblicando articoli e racconti. 

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