C'era una volta il servizio sanitario nazionale
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Secondo il 18° Rapporto CREA Sanità¹, al SSN mancano almeno 50 miliardi di euro per avere un’incidenza media sul PIL analoga agli altri Paesi EU. Rispetto ai quali la spesa sanitaria del nostro Paese registra, nel 2021, una forbice del 44% in meno di spesa pubblica (grafico 1).
Secondo il Rapporto, nel 2021 il finanziamento pubblico si ferma al 75,6% della spesa contro una media EU dell’82,9%. La spesa privata ha raggiunto 41 miliardi di euro (il 2,3% del PIL, contro una media EU del 2,0%): oltre 1.700 euro a nucleo familiare, il 5,7% dei consumi (grafico 2).
Durante la scellerata gestione del Covid, solo le famiglie appartenenti al 20% più abbiente hanno potuto contrastare le difficoltà di accesso ai servizi del SSN con un aumento della loro spesa privata (grafico 3).
In Italia mancano decine di migliaia di operatori sanitari rispetto alla media europea e al reale fabbisogno (grafici 4, 5, 6 e 7): medici ospedalieri (ne dovremmo assumere 15.000 l'anno per i prossimi 10 anni), medici di famiglia (5.000 in meno negli ultimi 5 anni) e infermieri (ne mancano 250.000).
Il diritto di accesso universalistico e gratuito alle cure, insieme a quello all'Istruzione, sono - dovrebbero essere - i pilastri su cui si fonda uno Stato impegnato a ridurre le disuguaglianze anzichè aumentarle.
L'esatto contrario di quello che viene fatto dai Governi italiani degli ultimi 30 anni.