Che la guerra finisca è il loro incubo più grande
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di Alberto Scotti
Ogni volta che scoppia una guerra che ci vede in qualche modo coinvolti: guerra del Golfo, Afghanistan ecc... c'è un tratto psicanalitico molto forte, netto, che viene fuori analizzando ciò che scrivono e che dicono questi barboncini scodinzolanti che, per chissà quale ragione, vengono chiamati "giornalisti".
È come una voglia animalesca di sangue, morte, distruzione. Nessuno ama la guerra più di loro, neanche chi la provoca, chi la combatte sul campo. Io una spiegazione me la sono data: questi passano la vita a obbedire, a servire, reprimendo ogni dignità, indipendenza mentale, decisione autonoma, vitalità. Così, quando c'è l'occasione giusta (e cosa meglio di una bella guerra?) tutto ciò che hanno represso viene fuori così. Che la guerra finisca è il loro incubo più grande.
È come una voglia animalesca di sangue, morte, distruzione. Nessuno ama la guerra più di loro, neanche chi la provoca, chi la combatte sul campo. Io una spiegazione me la sono data: questi passano la vita a obbedire, a servire, reprimendo ogni dignità, indipendenza mentale, decisione autonoma, vitalità. Così, quando c'è l'occasione giusta (e cosa meglio di una bella guerra?) tutto ciò che hanno represso viene fuori così. Che la guerra finisca è il loro incubo più grande.