"Chip della discordia": la Cina accusa gli USA di "indebolire" gli accordi che hanno raffreddato la guerra dei dazi
Il governo cinese ha accusato gli Stati Uniti di "indebolire" i recenti colloqui commerciali tra le due parti a Ginevra.
Secondo quanto dichiarato lunedì da un portavoce del Ministero del Commercio cinese, Pechino ha espresso preoccupazione per le recenti direttive statunitensi, che "minano seriamente" il consenso raggiunto da entrambe le parti qualche giorno fa, e ha esortato gli Stati Uniti "a correggere i propri errori", secondo quanto riportato dal Global Times.
"La Cina esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche improprie e a porre fine alle misure discriminatorie nei suoi confronti. Entrambe le parti dovrebbero sostenere congiuntamente il consenso raggiunto durante i colloqui ad alto livello di Ginevra, rafforzare la comunicazione attraverso meccanismi come la consultazione economica e commerciale [...], gestire efficacemente le divergenze, affrontare le reciproche preoccupazioni attraverso consultazioni e lavorare per costruire relazioni economiche e commerciali bilaterali sostenibili, a lungo termine e reciprocamente vantaggiose", si legge in una parte della dichiarazione.
Modifiche insufficienti
La scorsa settimana, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato nuove linee guida riguardanti la commercializzazione dei chip Huawei Ascend. Ha poi ricordato che l'opinione pubblica potrebbe dover affrontare "potenziali conseguenze" se ai chip di intelligenza artificiale statunitensi fosse consentito di essere utilizzati per l'addestramento e l'inferenza dei modelli di intelligenza artificiale cinesi, riporta Bloomberg.
Tuttavia, la dichiarazione ufficiale è stata successivamente modificata e ora il testo indica che il Dipartimento del Commercio sta emanando delle linee guida riguardanti "i rischi dell'utilizzo di circuiti integrati per computer avanzati provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, compresi i chip specifici per Huawei Ascend", senza specificare che tale misura potrebbe essere applicata "in qualsiasi parte del mondo".
Nonostante questo cambiamento, la Cina ha continuato a credere che "le azioni degli Stati Uniti compromettano seriamente i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi, minaccino la stabilità delle catene di fornitura globali dei semiconduttori e ostacolino l'innovazione globale".
"Se gli Stati Uniti insistono ad agire a modo loro e continuano a danneggiare sostanzialmente gli interessi della Cina, la Cina adotterà senza dubbio misure ferme per salvaguardare i propri legittimi diritti e interessi", ha avvertito un portavoce del Ministero del Commercio cinese.