Cina: dalla lotta alla desertificazione all'agricoltura intelligente con l'AI
La Cina sta compiendo passi da gigante nella lotta alla desertificazione, convertendo terreni aridi in foreste e pascoli nelle aree del deserto del Gobi e del Taklamakan, situati rispettivamente nel nord e nel nord-ovest del paese.
Dal 2012, il gigante asiatico ha recuperato circa 4,3 milioni di ettari di terreno desertificato, un'area equivalente alla superficie della Danimarca. Recentemente, sui social media è circolato un video che mostra i progressi della cosiddetta "Grande Muraglia Verde" cinese, uno dei più ambiziosi progetti ambientali al mondo. Persino Elon Musk ha commentato: "È vero".
A fine novembre 2023, la Cina ha raggiunto un traguardo significativo completando una cintura verde lunga 3.046 km attorno al deserto del Taklamakan, il più vasto del paese. Questa barriera, composta da alberi, arbusti e tecnologie a energia solare per il blocco della sabbia, è parte del Programma Forestale dei Tre Cinturoni di Protezione del Nord, avviato nel 1978 e che dovrebbe concludersi nel 2050.
Turning the "Sea of Death" Green! ???? For over 40 years, China has battled the Taklamakan Desert, painstakingly laying grass grids and restoring vegetation. Today, on Nov. 28th. 2024, that dedication culminates in a completed 3,046km "green collar"—a testament to human resilience… pic.twitter.com/kjq0Sn1YgT
— Shenzhen Channel (@sz_mediagroup) November 29, 2024
L'AI rivoluziona l'agricoltura: dai robot nei campi alle coltivazioni intelligenti
Mentre la Cina combatte la desertificazione, un'altra rivoluzione è in corso: l'agricoltura intelligente guidata dall'intelligenza artificiale.
A Chengdu, nella provincia del Sichuan, due robot agricoli equipaggiati con telecamere ad alta definizione pattugliano una serra intelligente, scattando foto in tempo reale delle colture e inviando i dati al cloud.
Wu Yuanqing, lo sviluppatore di questi robot, spiega: "Grazie all'integrazione con il modello DeepSeek, abbiamo addestrato i robot con migliaia di immagini, migliorando la precisione nell'identificazione dei parassiti fino all'80%".
Il governo cinese sta promuovendo politiche per modernizzare il settore agricolo, puntando su AI, big data e droni per migliorare la produzione. Un esempio virtuoso è Maoming, nella provincia del Guangdong, famosa per i suoi litchi.
Qui, 69 sensori IoT alimentati dal 5G monitorano umidità del suolo, temperatura e altri parametri in 20 città produttrici. Xu Hong, funzionario dell'Ufficio per l'Agricoltura di Maoming, sottolinea che questi dati aiutano gli agricoltori a prevedere rischi e ottimizzare le coltivazioni.
Zhang Xianfeng, un'agricoltrice locale, ha iniziato a usare un assistente AI per gestire le sue piante di litchi durante un periodo di clima insolitamente umido. "Prima, ci affidavamo all’esperienza, ma spesso reagivamo troppo tardi alle malattie. Ora l'AI ci dà soluzioni immediate e precise", racconta.
Un mercato in crescita, ma con sfide da superare
Secondo il Qianzhan Industry Research Institute, il mercato cinese dell'"AI + Agricoltura" valeva 68,5 miliardi di yuan (9,55 miliardi di dollari) nel 2021, con una crescita annua del 10% e una previsione di superare i 90 miliardi di yuan entro il 2024.
Tuttavia, restano sfide, come la raccolta dati disomogenea, la privacy e la diffusione limitata tra gli agricoltori. Liu Jingjing, ricercatrice del Ministero dell'Agricoltura cinese, afferma che servono maggiori infrastrutture rurali e formazione per abbattere le barriere all'adozione dell'AI.
Li Zhan, professore alla Southwest Jiaotong University, è ottimista: "L'AI avrà un ruolo cruciale nell'agricoltura di precisione, nel controllo dei parassiti e nell'ottimizzazione della filiera".
Con tecnologie come DeepSeek, la Cina punta a migliorare efficienza, gestione delle risorse e sicurezza alimentare, guidando il settore verso uno sviluppo intelligente e sostenibile.
Mentre il paese trasforma i deserti in foreste e i campi in laboratori high-tech, una cosa è chiara: la rivoluzione verde cinese è solo all'inizio.