Cina e Giappone rafforzano la collaborazione economica
Si è tenuto a Tokyo il sesto Dialogo di Alto Livello
Tokyo ha ospitato il sesto Dialogo Economico di Alto Livello tra Cina e Giappone, un incontro che ha visto protagonisti il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il suo omologo giapponese Takeshi Iwaya. L’evento ha rappresentato un’occasione importante per consolidare i legami economici tra i due Paesi asiatici, con l’obiettivo di costruire una relazione più solida e stabile, capace di rispondere alle sfide di un’era globale in rapida trasformazione.
Durante il dialogo, Cina e Giappone hanno trovato un’intesa su 20 punti chiave, toccando temi cruciali come lo sviluppo verde, la protezione ambientale, i servizi per gli anziani, il commercio dei servizi, la sicurezza alimentare e la tutela della proprietà intellettuale. Non solo: le due parti hanno concordato di sostenersi a vicenda nell’organizzazione di eventi internazionali e di intensificare le consultazioni a vari livelli. Inoltre, è stato deciso che il prossimo Dialogo Economico di Alto Livello si terrà in Cina, in una data ancora da definire.
Wang Yi, che oltre a essere Ministro degli Esteri è anche membro dell’Ufficio Politico del Partito Comunista Cinese, ha ricordato i progressi straordinari compiuti dalle relazioni economiche bilaterali dalla normalizzazione dei rapporti diplomatici. Il volume degli scambi commerciali, ad esempio, è cresciuto di oltre 300 volte, mantenendosi per 15 anni consecutivi sopra i 300 miliardi di dollari. Gli investimenti bilaterali, invece, hanno raggiunto quasi 140 miliardi di dollari. Numeri che, secondo Wang, dimostrano chiaramente come Cina e Giappone siano partner naturali, non rivali.
In un contesto globale segnato da tensioni economiche, protezionismo e incertezze, Wang ha sottolineato l’importanza di una collaborazione più stretta tra i due Paesi. Cina e Giappone, ha detto, devono guardare avanti con una mentalità innovativa, assumersi responsabilità comuni e lavorare insieme per ridurre divergenze e ostacoli. Solo così potranno contribuire a una crescita economica globale più equilibrata e sostenibile.
Il Ministro cinese ha poi delineato quattro aree prioritarie per la cooperazione futura. Innanzitutto, ritiene necessario accelerare la trasformazione e l’aggiornamento della collaborazione economica, puntando su settori all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, l’economia digitale e la green economy. In secondo luogo, le due parti devono bilanciare le proprie preoccupazioni e costruire partnership solide, basate sul reciproco vantaggio. Terzo, è fondamentale ampliare la cooperazione regionale e multilaterale, riprendendo i negoziati per un accordo di libero scambio tra Cina, Giappone e Corea del Sud e spingendo verso la creazione di un’area di libero scambio nell’Asia-Pacifico. Infine, Cina e Giappone dovrebbero rafforzare la collaborazione nei settori della sanità e dell’assistenza agli anziani, promuovendo quella che viene chiamata “economia d’argento”, ovvero un modello di sviluppo che risponda alle esigenze di una popolazione che invecchia.
Un altro punto chiave emerso dal dialogo è la volontà di sostenere iniziative congiunte nei mercati terzi, a beneficio dei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, Cina e Giappone si sono impegnati a collaborare per il successo di eventi internazionali come l’Expo di Osaka e la China International Import Expo. Wang ha anche sottolineato l’importanza di evitare la politicizzazione della sicurezza economica, garantendo così la stabilità delle catene di approvvigionamento globali.
In un momento in cui il protezionismo unilaterale sembra guadagnare terreno, questo dialogo ha inviato un messaggio forte a sostegno del libero scambio e delle regole del commercio internazionale, evidenziano i media cinesi. Wang Yi ha concluso affermando che l’incontro ha rafforzato la comprensione reciproca e la fiducia tra i due Paesi, aprendo nuove opportunità per una collaborazione ancora più profonda e vantaggiosa.
Con uno sguardo rivolto al futuro, Cina e Giappone si impegnano a sfruttare al meglio il loro potenziale economico, promuovendo valori di apertura, inclusione e cooperazione. Un impegno che, se mantenuto, potrebbe portare benefici non solo ai due Paesi, ma all’intera regione asiatica e oltre.