Cina: settore manifatturiero cresce al 52,3%
Dati PMI di marzo mostrano un'espansione significativa
Nel mese di marzo, l'indice dei responsabili agli acquisti (PMI) del settore manifatturiero cinese ha raggiunto il valore di 50.5, segnando il secondo mese consecutivo in territorio espansionistico e toccando il massimo annuale. Questo dato, diffuso dall'Ufficio Nazionale di Statistica (NBS), testimonia una ripresa significativa dell'attività industriale grazie a fattori quali l'innovazione tecnologica e l'implementazione di pacchetti di politiche economiche volti a stimolare la crescita.
Secondo Zhao Qinghe, statistico dell'NBS, sia la produzione che la domanda nel settore manifatturiero hanno mostrato un’espansione più rapida rispetto al mese precedente. L'indice della produzione si è attestato a 52.6, con un aumento di 0.1 punti su febbraio, mentre quello relativo ai nuovi ordini è salito a 51.8, con un incremento di 0.7 punti. Tale accelerazione riflette l'impatto positivo delle politiche governative e della spinta verso nuove forze produttive di qualità.
Yang Delong, economista capo del First Seafront Fund con sede a Shenzhen, ha sottolineato come "un paniere di politiche per stimolare la crescita economica abbia iniziato a dare frutti, effettivamente rafforzando la domanda interna e migliorando le prestazioni del settore manifatturiero". Wang Peng, ricercatore associato presso l'Accademia di Scienze Sociali di Pechino, ha aggiunto che "la promozione da parte della Cina dell'aggiustamento della struttura industriale e lo sviluppo rapido dell'innovazione tecnologica hanno migliorato la competitività dei prodotti, trainando lo sviluppo di settori correlati".
In particolare, il settore delle alte tecnologie ha registrato un PMI di 52.3, in crescita di 1.4 punti rispetto al mese precedente, dimostrando un solido slancio di crescita. Anche i comparti dell'ingegneria ferroviaria, cantieristica navale, aerospaziale e dei prodotti elettronici di alta gamma hanno visto i loro indici di produzione e nuovi ordini superare la soglia critica di 55.0, indicando un forte sviluppo.
Un altro aspetto rilevante riguarda la ripresa delle piccole e medie imprese, che rappresentano una componente cruciale dell'economia cinese. Il PMI per le grandi imprese ha raggiunto 51.2, mentre quello per le medie e piccole imprese è salito rispettivamente a 49.9 e 49.6, con aumenti di 0.7 e 3.3 punti rispetto a febbraio. Questo indica un miglioramento del clima aziendale per le realtà più piccole, con gli indici di produzione e nuovi ordini che hanno mostrato miglioramenti significativi.
Zhao Qinghe ha evidenziato che "gli indici di produzione e nuovi ordini per le piccole imprese si sono attestati rispettivamente a 50.8 e 49.8, mostrando un miglioramento sostanziale". Questo suggerisce che le misure governative stanno avendo un impatto positivo anche sulle imprese di minori dimensioni, che spesso sono più vulnerabili alle fluttuazioni economiche.
Nonostante i progressi interni, il contesto globale rimane incerto, soprattutto a causa della crescente guerra commerciale con gli Stati Uniti. Da quando Donald Trump ha reintensificato i dazi sulle importazioni cinesi, aumentandoli del 20%, si teme un impatto negativo sugli esportatori cinesi. Tuttavia, Lynn Song, economista capo della banca d'investimento olandese ING, ha notato che finora i dati suggeriscono che i nuovi ordini non sono stati significativamente colpiti. Alcuni esportatori potrebbero aver anticipato gli ordini per paura di ulteriori aumenti dei dazi previsti per aprile, rendendo difficile prevedere l'impatto futuro.
Zhang Zhiwei, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management, ha sottolineato come, nonostante il miglioramento nella produzione e nei nuovi ordini, il mercato del lavoro abbia mostrato segni di raffreddamento e le aspettative future degli ordini siano diminuite. "L'incertezza derivante dai dazi statunitensi pesa sulle prospettive degli esportatori. Il settore manifatturiero potrebbe affrontare rischi al ribasso nel secondo trimestre, a causa del calo della domanda esterna e del rallentamento economico negli USA", ha dichiarato Zhang.
Di fronte alle sfide esterne, il governo cinese ha intensificato gli sforzi per stimolare la domanda interna e attrarre investimenti stranieri. Tra le misure adottate figurano programmi ampliati di incentivi alla sostituzione di beni e all'acquisto di prodotti nazionali, nonché l'emissione di obbligazioni a lungo termine. Inoltre, il rapporto deficit/PIL è stato fissato al 4%, il livello più alto nella storia del paese, per garantire maggiore libertà di spesa pubblica.
Durante un recente incontro con rappresentanti di aziende internazionali, il presidente Xi Jinping ha ribadito l'impegno della Cina a rimanere un terreno fertile per gli investimenti stranieri, sottolineando l'importanza di una cooperazione economica globale.
Anche il settore non-manifatturiero ha mostrato segnali positivi. L'indice PMI per questo comparto è salito a 50.8 in marzo, con un aumento di 0.4 punti rispetto a febbraio. L'attività edile, favorita dal clima più mite e da un continuo flusso di investimenti, ha registrato un indice di 53.4, il livello più alto dal giugno 2024. Nel settore dei servizi, l'indice è cresciuto a 50.3, con settori come trasporti marittimi, aerei, servizi postali e finanziari che hanno superato la soglia di 55, evidenziando una crescita robusta.
Wang Peng ha osservato che "le sessioni annuali del governo hanno delineato compiti sistematici. Politiche come l'espansione della domanda interna e l'avanzamento della nuova urbanizzazione contribuiranno a stimolare la crescita della domanda e dell'offerta nel settore manifatturiero, mentre la costruzione di un sistema industriale moderno favorirà l'emergere di nuovi motori di crescita".
La domanda principale, secondo Zhang Zhiwei, riguarda quanto velocemente la spesa fiscale potrà compensare il calo delle esportazioni. Con un deficit record e politiche fiscali aggressive, il governo cinese sembra determinato a mantenere stabile l'economia nel secondo trimestre, nonostante le pressioni esterne. La costruzione di un sistema industriale moderno e la promozione della nuova urbanizzazione potrebbero fornire ulteriori motori di crescita interna.
In sintesi, mentre il settore manifatturiero cinese mostra segni di resistenza, il paese deve affrontare sfide significative legate alle tensioni commerciali globali. Tuttavia, con un mix di innovazione tecnologica, politiche fiscali espansive e un focus sul mercato interno, la Cina sembra pronta a navigare attraverso un periodo di incertezza economica globale, mantenendo la sua posizione come uno dei pilastri dell'economia mondiale.