CNN: gli Stati Uniti pronti a mettere fine all'"interim" di Guaidó

6893
CNN: gli Stati Uniti pronti a mettere fine all'"interim" di Guaidó

La farsa Guaidò sembra giunta alla battute finali con la marionetta golpista ormai scaricata anche in quel di Washington. 

La fine della presunta presidenza ad interim dell'ex deputato Juan Guaidó avverrà nel gennaio 2023, hanno dichiarato separatamente alla CNN due fonti vicine all'opposizione venezuelana.

In particolare, secondo i media citati, una delle fonti ha assicurato che "gli Stati Uniti hanno intenzione di rimuovere il loro riconoscimento come presidente ad interim a gennaio, quando inizierà una nuova sessione legislativa". L'altro ha confermato in un articolo pubblicato giovedì dal Financial Times sulla fine dell'"interim".

Si tratta di una mossa “negoziata per molto tempo", ha detto una delle persone citate dalla CNN.

Il Financial Times riporta che i partiti di opposizione "stanno discutendo un piano per porre fine al loro 'governo provvisorio' e abbandonare la pretesa di Juan Guaidó - assolutamente campata in aria e quantomeno fantasiosa - di essere il leader legittimo del Paese".

Secondo una fonte citata dal FT, Primero Justicia, Acción Democrática e Un Nuevo Tiempo (partiti della Piattaforma Unitaria) "hanno appoggiato la misura e ottenuto la maggioranza dei voti per farla passare".

Infatti, sempre secondo il FT, l'esponente dell'estrema destra Leopoldo López, che guida il partito Voluntad Popular (VP), avrebbe confermato che "c'è stato un dibattito e c'è un certo sostegno per (cancellare il governo provvisorio)".

"Non siamo d'accordo. Pensiamo che sarebbe una decisione infelice che implica il riconoscimento di Maduro", ha dichiarato il latitante della giustizia venezuelana riparato in Spagna per sfuggire alle autorità di Caracas che gli chiedono conto delle sue azioni golpiste.

Nel 2019, Guaidó si è proclamato "presidente ad interim" del Venezuela in una piazza pubblica di Caracas e ha avuto l'appoggio di alcuni governi di destra, tra cui quello degli Stati Uniti (allora presieduto da Donald Trump).

Nei fatti però il potere è rimasto saldamente nelle mani dell'unico e legittimo presidente Nicolas Maduro. Tanto è vero che quando Biden ha deciso di inviare una delegazione a Caracas per negoziare su sanzioni e petrolio venezuelano - tra le altre cose - questa ha discusso con Maduro e non con quella barzeletta della storia che risponde al nome di Juan Guaidò.

La notizia è confermata l'ex procuratore José Ignacio Hernández. “La maggioranza dell'opposizione venezuelana rappresentata nell'AN ha deciso di autoestinguersi il 5-1-23, il che segnerà la fine del governo provvisorio", ha scritto sul suo account Twitter. 

Hernández sostiene che il presidente Nicolas Maduro, "senza negoziare nulla, sarà in una posizione imbattibile per rivendicare beni stranieri per circa 16 miliardi di dollari". 

Due fonti vicine all'opposizione, come abbiamo visto, hanno commentato alla CNN la fine dell'interim entro la data citata. Uno di loro ha affermato che l'amministrazione di Joe Biden intende rimuovere il "riconoscimento" di Guaidó a gennaio, quando inizierà la nuova sessione legislativa. L'altro ha confermato la veridicità dell'articolo pubblicato dal Financial Times che annunciava l'imminente fine dell'"interim". 

Hernández, precisamente, ha rilasciato la seguente dichiarazione al Financial Times: "Questa non dovrebbe essere un'esclusiva: lo scioglimento del governo provvisorio è stato deciso nel gennaio 2022 (e pianificato da alcune fazioni dell'opposizione almeno dal 2020)". 

La CNN ha affermato di aver chiesto un commento in proposito a Guaidó e di essere in attesa di una risposta. 

"Il possibile cambiamento dello status di Guaidó arriva proprio mentre la coalizione di opposizione stabilisce le regole per la selezione del candidato unitario che concorrerà alle prossime elezioni presidenziali del 2024", ha riferito la CNN. 

Intanto dal Brasile giunge un nuovo attacco a Guaidò da parte di Lula, l’ex presidente favorito nei sondaggi contro Bolsonaro, uno dei pochi rimasti a cercare di portare avanti la farsa Guaidò. 

Lula ha affermato che Juan Guaidó "non è più nulla" in Venezuela mentre Bolsonaro continua a riconoscerlo come "presidente ad interim”. 

"È incredibile che l'ambasciatore del Venezuela" in Brasile "sia l'ambasciatore nominato da Guaidó (...) che "non rappresenta il Venezuela, né Guaidó, che non è più nulla in Venezuela", ha detto Lula in una conferenza stampa da Rio de Janeiro secondo quanto riporta EFE. 

Nel suo commento, il leader della sinistra ha alluso a Maria Teresa Belandria, che è apparsa in compagnia di Bolsonaro mentre questi si scusava per aver accusato ragazze venezuelane di prostituzione.

Durante un comizio elettorale, il candidato alla rielezione ha fatto riferimento a un incidente avvenuto durante un tour a Brasilia un anno fa, quando il gigante sudamericano stava vivendo le ore peggiori della pandemia.

Bolsonaro ha raccontato di essere stato colpito dal fatto che due ragazzine - a suo dire tra i 14 e i 15 anni - si truccassero in pieno giorno, così aveva chiesto di entrare nella loro casa.

Il problema è che ha usato l'espressione “pintó un clima”, che nel gergo del Paese si riferisce a un interesse, ma sessuale, che non solo ha provocato una massiccia ondata di critiche, ma gli è valsa anche l'accusa di pedofilia.

Lula ha affermato che il suo rivale politico "si è comportato come un pedofilo" in questa situazione.

In questo esacerbato contesto pre-elettorale, Lula ha avanzato l'ipotesi che Bolsonaro abbia utilizzato Belandria, il presunto rappresentante diplomatico di Guaidó, per "cercare di convincere" e "parlare" con i minori e le loro famiglie affinché "raccontassero cose favorevoli" sull’attuale presidente.

 
 
 
 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee" di Giuseppe Masala Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi   Una finestra aperta Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali di Paolo Desogus Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano di Raffaella Milandri Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Governo italiano: patrioti o globalisti? di Giuseppe Giannini Governo italiano: patrioti o globalisti?

Governo italiano: patrioti o globalisti?

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE di Gilberto Trombetta 710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti