Con il "prebunking" nasce la censura preventiva
Guerra in Ucraina. Google corre ai ripari per fronteggiare la crescente percentuale di popolazione che non crede più alle menzogne del mainstream. E dopo avere manipolato il suo algoritmo per far sì che ogni ricerca sulla guerra in corso rimandi, per pagine e pagine, solo a fonti filo-Kiev e imposto bizzarre regole di traduzione, ora si affida, a due suoi concorrenti, Facebook e a Tik Tok, per diffondere suoi video di “prebunking” e cioè a finalizzati a vaccinare la gente contro ogni notizia che non sia proveniente dai media filo-Nato (“che mira a rendere le persone più resistenti agli effetti corrosivi della disinformazione online.)“
Questo prebunking, nasce nel dipartimento di psicologia sociale nella società all'Università di Cambridge dove hanno “scoperto” che la disinformazione (ovviamente, non quella di regime) “agisce come un virus che può infettare e diffondersi tra gli individui” e che “può essere contrastata attraverso l'inoculazione psicologica”. Inventore di questa disciplina, l’esimio professore Sander van der Linden che, sostanzialmente, popone di diffamare (additandoli come venduti a qualche potentato) chiunque diffonda notizie o opinioni non gradite al regime.
Insomma, quello che già fanno gli attuali “giornalisti”.