Da Marcos a Galeano: cosa è stato del subcomandante zapatista?

Dicono che oggi sia il suo compleanno, ma non solo la data è incerta, ma anche la sua identità. Poco importa, il subcomandante Galeano, precedentemente noto come Marcos, è più di un uomo

21097
 Da Marcos a Galeano: cosa è stato del subcomandante zapatista?



teleSUR
 

Il Subcomandante Marcos lo conoscemmo il 1° gennaio 1994. Quel giorno, mentre le più alte autorità del Messico celebravano l'entrata del paese nell'accordo di libero scambio con Stati Uniti e Canada, un esercito indigeno armato del Chiapas dichiarò guerra al governo messicano: l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).

 

Da allora, le sue parole, i suoi pensieri, i suoi atti e la sua ribellione, ci hanno rivelato molto di più di quel volto nascosto che solo i suoi occhi lasciavano vedere.

 

Il subcomandante divenne rapidamente un punto di riferimento per la lotta dei contadini e dei messicani indigeni, un'identità umana che stava iniziando a essere collettiva.

 

Origini

 

Marcos ha messo piede in Chiapas con la promozione della teoria maoista insieme ad altri compagni dell’EZLN, ma di fronte ai movimenti indigeni del luogo, trasformò il suo modo di pensare, la sua prassi e il suo discorso.

 

Il ’Sub’ è solo un paio di occhi con dentro un insieme di occhi di uomini e donne che hanno creato una società diversa, con un'organizzazione autonoma, giusta e solidale: spazi di autogoverno in cui “il popolo governa e il Governo obbedisce".

 

L'applicazione avviene attraverso diversi metodi, come le cinque regioni conosciute come Caracoles, l'organizzazione regionale che articola i Comuni autonomi ribelli zapatisti.

 

Ogni Caracol funziona come una sorta di nodo: all’interno articola territorialmente le comunità, e all'esterno sono il primo punto di incontro tra la società civile e gli zapatisti.

 

Il pensiero di Marcos

 

Tra gli autori a cui si rivolge, si possono citare Louis Althusser, Michel Foucault, Alain Badiou. Uno dei pensatori che lo influenza maggiormente è il marxista italiano Antonio Gramsci, così come Carlos Monsiváis, Emiliano Zapata ed Ernesto "Che" Guevara.

 

Da Marcos a Galeano

 

Lunedì 26 maggio 2014, Marcos apparve di fronte ad alcuni media nella comunità di La Realidad in Chiapas per annunciare la fine del "Subcomandante Marcos" la nascita del "subcomandante insurgente Galeano", in omaggio allo zapatista omonimo assassinato poco tempo prima.

 

Il subcomandante Galeano oggi

 

In un recente incontro tenuto ad aprile, Galeano ha affermato che il capitalismo non permetterà il trionfo di Andrés Manuel López Obrador (AMLO). "L'idra capitalista è impazzita (...) vale per tutto e tutti", ha detto.

 

“Il capitale non permetterà mai che vincano i Lula, le Dilma, i Kirchner, i Correa, gli Evo e gli Obrador, perché questo significa una tregua, anche se López Obrador è molto misurato e promette tutto", ha affermato il rivoluzionario.

 

Nel dicembre dello scorso anno ha partecipato a un forum chiamato "Coscienze per l'umanità", in cui affermava che in Messico lo stato aveva cessato di esistere. Ora quello che c'è, ha detto, "è una banda di criminali supportata da un gruppo armato che si farà scudo dietro la Ley de Seguridad Interior". 

 

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Il 25 aprile non è più nostro di Michelangelo Severgnini Il 25 aprile non è più nostro

Il 25 aprile non è più nostro

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'inutile alleanza di Michele Blanco L'inutile alleanza

L'inutile alleanza

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti