Da sindacato a ONG: CGIL protesta per la rapida approvazione del DDL Zan
di Giubbe Rosse
"È in corso una protesta della CGIL per chiedere una rapida approvazione del ddl Zan". (Fonte: Ultimora.net)
Sarebbe bello un mondo in cui i sindacati mostrassero per gli operai che perdono il lavoro nelle aziende o per i milioni di disoccupati lasciati a piedi dalla crisi pandemica la stessa attenzione che rivolgono ai diritti umani in patria o in altri paesi del mondo. Ma, forse, se ci pensiamo bene, c'è una spiegazione semplice a tutto ciò.
La CGIL ha accettato ormai da tempo (e con tanto di documenti ufficiali che lo comprovano) il liberismo e i vincoli europei come un orizzonte invalicabile del presente.
Non si sogna minimamente di metterli in discussione. Perché mettersi contro i poteri forti, quando con qualche sit-in davanti all'ambasciata iraniana e un po' di virtue signaling in favore dei diritti delle cosiddette minoranze riescono comunque a legittimarsi e, soprattutto, a mantenere inalterata la loro influenza all'interno del sistema?
Qualcuno potrebbe obiettare che, così facendo, la CGIL si è trasformata in una delle tante ONG rinunciando a battaglie sociali più profonde in favore dell'emancipazione delle masse. Ma la risposta è che la CGIL ne è pienamente consapevole e non gliene frega nulla di essere oggi diversa da ciò che è.