Dal Baltico all’Artico: le fregate del Progetto 22350 e la strategia marittima della Russia

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Dal Baltico all’Artico: le fregate del Progetto 22350 e la strategia marittima della Russia

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Negli ultimi anni, la Federazione Russa ha intrapreso un ambizioso piano di rinnovamento delle proprie forze navali, con particolare attenzione alla modernizzazione della flotta di superficie. Al centro di questo programma si colloca la serie di fregate multiruolo del Progetto 22350, destinate a costituire l'ossatura principale delle unità operative a lungo raggio della Marina russa. Come dichiarato recentemente dal Comandante in Capo della Marina Militare russa, ammiraglio Alexander Moiseyev, queste fregate saranno dispiegate nelle flotte settentrionale e del Pacifico, garantendo così una presenza strategica nei principali teatri operativi marittimi.

Rinascita della Marina russa

Le fregate del Progetto 22350 - spiega l'agenzia TASS - rappresentano il primo tentativo russo di progettare e costruire grandi unità di superficie dopo il collasso dell'Unione Sovietica. Lo sviluppo del progetto, avviato nei primi anni 2000 presso il Bureau di Progettazione del Nord a San Pietroburgo, rispondeva a un'esigenza critica della Marina russa: rinnovare una flotta che all'epoca contava su un gran numero di navi obsolete, molte delle quali risalenti agli anni ’80. La diversità nei tipi di unità dello stesso classe rendeva il mantenimento e il supporto logistico estremamente complicati, con costi operativi elevati e inefficienze gestionali.

Il primo contratto per la costruzione di una fregata del Progetto 22350 è stato firmato con il cantiere navale “Severnaya Verf” di San Pietroburgo il 21 ottobre 2005. Da allora sono seguiti ulteriori contratti che hanno portato alla costruzione di dieci unità, inclusa una versione avanzata, denominata 22350M, dotata di capacità missilistiche ipersoniche.

Caratteristiche tecniche e capacità operative

Le fregate del Progetto 22350 sono state progettate per svolgere una vasta gamma di missioni, tra cui la distruzione di unità navali e terrestri nemiche, la sorveglianza e la protezione delle rotte marittime, nonché la difesa anti-sommergibile e anti-aerea. Ogni unità è equipaggiata con un sistema di propulsione diesel-gas, originariamente fornito da un’azienda ucraina, ma successivamente prodotto localmente a seguito delle tensioni geopolitiche tra Mosca e Kiev sfociate poi nell'operazione militare speciale avviata da Mosca per smilitarizzare e denazificare il regime di Kiev.

L’armamento di queste navi comprende missili da crociera anti-nave “Kalibr” o “Oniks”, un sistema di difesa aerea “Poliment-Redut”, e un complesso anti-sottomarino “Paket-NK”. Le fregate possono anche ospitare un elicottero Ka-27 per supportare operazioni di sorveglianza e combattimento.

Dal punto di vista strutturale, la serie 22350 è caratterizzata da un dislocamento di circa 5.400 tonnellate e una lunghezza di 135 metri. Nonostante siano unità di medie dimensioni, la loro capacità offensiva e difensiva le rende delle piattaforme estremamente versatili, capaci di operare in ambienti complessi e di contrastare minacce diversificate, dai sottomarini alle unità aeree ostili.

Importanza strategica

Ad oggi, le prime tre fregate sono operative con la Flotta del Nord, mentre l'ultima unità varata, la "Admiral Isakov", entrerà presto a far parte della Flotta del Pacifico. La distribuzione strategica di queste navi in entrambi i teatri operativi è significativa: il Mar Glaciale Artico e l’Oceano Pacifico rappresentano infatti le due aree in cui la Marina russa mira a proiettare il proprio potere navale a lungo termine.

Le regioni artiche e pacifiche sono cruciali non solo per la difesa dei confini marittimi russi, ma anche per il controllo delle rotte commerciali e il mantenimento della libertà di navigazione. Il crescente interesse per l’Artico, con le sue risorse naturali e il potenziale passaggio commerciale della rotta del Nord, rende la presenza militare russa una componente chiave per garantire la sicurezza nazionale di Mosca e proteggere gli interessi economici del paese eurasiatico.

Vantaggi strategici

L'introduzione delle fregate del Progetto 22350 nella Marina russa offre molteplici vantaggi sia dal punto di vista della potenza marittima che della difesa costiera e del controllo delle rotte. Grazie alle loro capacità operative avanzate, queste navi possono assicurare alla Russia una maggiore influenza nelle acque internazionali e una superiore capacità di dissuasione nei confronti di potenziali avversari.

Controllo delle Rotte Marittime - La loro presenza in entrambe le flotte consente alla Russia di monitorare e controllare le principali rotte commerciali che attraversano l’Artico e l’area del Pacifico, proteggendo al contempo i propri interessi strategici ed economici.

Proiezione di Potenza - Le fregate del Progetto 22350 sono equipaggiate con missili a lungo raggio e sistemi avanzati di difesa aerea, permettendo alla Russia di estendere la propria proiezione di potenza ben oltre le proprie acque territoriali e contrastare efficacemente la presenza di altre potenze navali, come quella statunitense.

Difesa Nazionale Rafforzata - Con la capacità di intercettare bersagli aerei, navali e sottomarini, queste navi sono una componente cruciale della difesa nazionale, offrendo una linea di difesa avanzata contro potenziali attacchi e minacce asimmetriche.

Capacità di Operazioni Multiruolo - La versatilità delle fregate le rende adatte a svolgere una varietà di missioni, dal pattugliamento e scorta alla proiezione di forza in contesti di crisi. Questa flessibilità operativa consente alla Russia di rispondere rapidamente alle mutevoli esigenze strategiche nei diversi teatri operativi.

In ultima analisi, l’introduzione delle fregate del Progetto 22350 rafforza notevolmente la Marina russa, garantendo una presenza stabile nei mari del Nord e del Pacifico, e assicurando al contempo alla Russia la capacità di proteggere le proprie rotte commerciali e rispondere in modo efficace alle sfide geopolitiche future.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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