Dall'Europa all'Australia scoppia la protesta contro la gestione pandemica e green pass

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Dall'Europa all'Australia scoppia la protesta contro la gestione pandemica e green pass

In diverse importanti città in varie parti del mondo scoppiano le proteste contro le restrizioni adottate per il crescere dei contagi Covid. Ad ormai quasi due anni dallo scoppio conclamato della pandemia i governi tornano a battere sul tasto delle chiusure e dei confinamenti, dopo aver promesso che grazie ai vaccini ci sarebbe stata una svolta, e dopo che non hanno mosso un dito per rafforzare sistemi sanitari che in molto paesi sono stati sfasciati da tagli di spesa.

Inoltre tanti governi spingono molto il conflitto orizzontale cercando di far ricadere il fallimento della gestione della pandemia sui non vaccinati. Tutti gettati nell’indistinto calderone dei no-Vax. Una tattica meschina che vede schierati in prima fila anche i media mainstream. In Italia abbiamo Repubblica che vergognosamente taccia chiunque osi protestare contro l’obbligo del lasciapassare sanitario come un pazzo no-Vax incallito, pericoloso e complottista. 

La realtà è che senza la creazione di questo fittizio nemico interno, governi e media avrebbero dovuto occuparsi del plateale fallimento della gestione pandemica. In occidente, tranne in pochi casi come la Svezia, tutti hanno puntato su confinamenti e vaccini prodotti in fretta e furia da multinazionali del farmaco. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. 

In questi giorni ci sono state proteste in Italia, Austria, Olanda, Belgio, Germania, Tunisia, Croazia, Australia, Guadalupe. I governanti hanno rotto il patto sociale con i cittadini. Una cittadinanza stanca e impaurita ha ricevuto come unica risposta minacce, repressione e criminalizzazione del dissenso.  Dopo due anni non è possibile continuare su questa strada, in paesi spesso già devastati da folli politiche di stampa neoliberista. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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