Dati condivisi sui social media: quali sono e come vengono utilizzati

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Dati condivisi sui social media: quali sono e come vengono utilizzati

 

Quando si parla di social media, è fondamentale comprendere quali tipi di dati vengono scambiati non appena un utente accede a una piattaforma di social networking.

Ogni interazione, dalla creazione di un account all'aggiornamento dello stato, coinvolge la trasmissione e talvolta la collezione di informazioni che possono essere categorizzate come dati personali. La base di questi scambi informativi include nome, email, età, interessi personali, e molto altro.

Per essere sicuri di ciò che facciamo ogni giorno online e avere un utilizzo consapevole di queste piattaforme è quindi opportuno sapere quali sono nel dettaglio i dati che condividiamo ogni giorno e come vengono utilizzati.

 

Le categorie dei dati raccolti

I social media raccolgono diverse categorie di dati per alimentare i loro algoritmi.

Questo include tanto i dati forniti direttamente dall’utente (come il nome o l'email), quanto quelli raccolti indirettamente tramite l'uso della piattaforma (come le pagine visitate o gli annunci su cui si clicca).

Oltre a questi, i social networks possono tracciare anche la posizione geografica dell’utente per offrire contenuti e pubblicità mirati. Analizzare questi dati permette alle aziende di sviluppare strategie di marketing più efficaci e personalizzate.

Bisogna quindi sapere che i dati che inseriamo manualmente, le foto e tutti i nostri contenuti, comprese anche pagine e profili che visitiamo, vengono utilizzati in modo quantitativo per alimentare l’algoritmo.

Chiaramente questo tipo di struttura entro qualche anno potrebbe presentare dei seri limiti. Secondo la ricerca di ExpressVPN entro il 2100 il numero di account inattivi di persone decedute potrebbe crescere a dismisura e questo potrebbe influenzare in modo notevole la qualità dei dati raccolti dagli algoritmi dei vari social media, con conseguente aggravio delle spese di gestione.

 

Implicazioni della GDPR nella condivisione dei dati

Con l’introduzione del General Data Protection Regulation (GDPR) nel 2018, la gestione della privacy dei dati ha preso una nuova direzione nella Unione Europea.

Questa normativa stabilisce regole precise sul consenso degli utenti e sulla trasparenza nella gestione dei dati, influenzando così i processi di conversione dei dati personali in Europa. Le piattaforme dei social media devono ora garantire che i loro utenti europei siano pienamente informati su quali dati vengono raccolti e per quali scopi.

 

L'importanza delle statistiche demografiche nei report annuali

Gli analisti di social media spesso si concentrano sulle statistiche demografiche per ottimizzare le campagne pubblicitarie e migliorare l'engagement.

I report annuale prodotti da queste analisi forniscono insight preziosi sul comportamento degli utenti, permettendo alle aziende di rifinire le proprie strategie.

Per esempio, sapere che un certo segmento di età tende a utilizzare di più un determinato social media può spingere una compagnia a targetizzare specificamente quel gruppo demografico.

 

Monitoraggio dei social media e protezione dei dati

Il monitoraggio dei social media è una pratica comune tra le aziende per valutare la reputazione del brand e raccogliere feedback sui prodotti.

Tuttavia, questo monitoraggio deve essere eseguito rispettando le normative vigenti sul trattamento dei dati, come indicato dal European data protection board (EDPB). La sfida consiste nel bilanciare la raccolta di dati utili con la necessità di proteggere la privacy degli utenti.

Queste pratiche fanno spesso molto discutere la critica, dividendo gli utenti in due fazioni tra chi ritiene queste piattaforme un’opportunità di business e chi invece le reputa una vera e propria minaccia per la nostra sicurezza.

 

Algoritmi dei social media e personalizzazione del contenuto

Gli algoritmi dei social media giocano un ruolo cruciale nel determinare quali contenuti mostrare a ciascun utente. Per fare ciò, analizzano vasti set di dati relativi alle attività pregresse dell'utente, come i post con cui hanno interagito o i video che hanno guardato.

Comprendere come funzionano questi algoritmi aiuta a capire perché certi contenuti ricevono più visibilità di altri e come le piattaforme modellano l'esperienza utente basandosi sui dati raccolti.

Alla luce delle recenti preoccupazioni globali sulla privacy, la trasparenza nell'utilizzo dei dati da parte dei social media è diventata un tema sempre più discusso.

È essenziale che gli utenti siano muniti delle conoscenze necessarie per navigare il panorama digitale in modo sicuro, capendo bene quali informazioni stanno condividendo e come queste possano essere utilizzate o abusate.

In conclusione, mentre continua ad evolversi il dibattito su privacy e controllo dei dati personali, le piattaforme di social media e gli utenti devono lavorare insieme per creare un ambiente online che protegga sia le libertà individuali che le opportunità commerciali.

 

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