Deflazione salariale tedesca e la capitolazione di Macron. E l’Italia che fa?

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Deflazione salariale tedesca e la capitolazione di Macron. E l’Italia che fa?

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di Pasquale Cicalese - Contropiano
 

Come i lettori sanno, la posizione finanziaria estera netta italiana, vale a dire differenza tra attivi e passivi finanziari, della bilancia commerciale, di investimenti di portafoglio e investimenti esteri fisici, in Italia è passata dal 2013 ad aggi da -410 mliardi del 2013 a -45 miliardi del primo trimestre del 2019, il 2,6% del pil, grazie ai notevoli surplus commerciali e delle partite correnti di questi anni, a costi sociali altissimi.


Sapete pure che la Spagna ha un passivo della posizione finanziaria estera netta pari all’81% del pil. In pratica questo paese cresce grazie ai fondi esteri ed è totalmente dipendente, avendo perso qualsiasi sovranità, come tutti i Pigs, monetaria ma anche, e qui sta la differenza, economica, tant’è che è una filiazione diretta tedesca.


Veniamo all’altro paese cardine dell’asse franco tedesco, la Francia. Ebbene, visto che detta legge, come sta messo questo paese? Partiamo dal 2005, perché? Guarda caso in quell’anno si hanno i primi effetti deflazionistici di Hartz Iv, la riforma del mercato del lavoro tedesca che inaugurò l’epoca dei minijob, a tal punto che oggi coprono una platea di 8 milioni di persone.


In quell’anno la Francia aveva una posizione finanziaria estera netta pari a -34 miliardi di euro, un niente sul pil. Tra il 2000 e il 2017 il passivo commerciale della Francia rispetto alla Germania, cumulato, ha raggiunto la strabiliante cifra di 521 miliardi di euro, il doppio del passivo italiano dello stesso periodo, 228, con la differenza che negli ultimi anni il passivo italiano nei confronti dei tedeschi sta diminuendo, quella francese aumenta (fonte Guido Salerno Aletta, L’abbraccio del boa, Teleborsa).


Se il passivo cumulato francese è 521 miliardi, come sta messa la posizione finanziaria estera netta francese in questi anni? Già nel 2008 era pari a -368 miliardi, via via peggiorato fino ai 440 miliardi di euro del 2018, il 32% del pil.


Ricordiamo che la Francia è fortissima negli investimenti esteri, ha fatto dell’Italia una sua colonia con corollario di Legion d’Onore guarda caso a gente del Pd. Ciò nonostante il passivo è aumentato e ora questo paese dipende dai capitali tedeschi.


Chi comanda, secondo voi, Macron o i tedeschi? A voi la risposta. Se fanno l’esercito europeo avrà l’ombrello atomico francese, ma con i soldi tedeschi. In pratica i tedeschi umiliano i francesi facendosi l’esercito. Una capitolazione.


E l’Italia che fa? Qui entrano in gioco inglesi, russi, cinesi e soprattutto americani, una partita che deciderà il predominio del Mediterraneo, il nuovo centro del mondo.


Chi si prenderà l’Italia, da solo, o con un concerto (che è quello a cui aspira il Vaticano), la rilancerà avendo un equilibrio dei conti con l’estero, raggiunto grazie ad una feroce guerra di classe. Da qui si capisce l’assoluto pressapochismo di chi vuole la secessione.

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