Deutsche Welle e Venezuela: perché non è come la racconta l'Ansa
di Fabrizio Verde
Scrive l’Ansa: “Pochi giorni prima, la tv statale tedesca aveva pubblicato sui social un contenuto in cui raccoglieva informazioni attribuite a Transparency International, che collocavano il Venezuela come il secondo Paese più corrotto al mondo”.
Andando a scavare nella questione, vediamo che la situazione è molto diversa. Dietro la pubblicazione del video realizzato da DW in spagnolo con il quale veniva diffamato il Venezuela, descrivendolo come il secondo paese più corrotto al mondo, a causa della presunta partecipazione dei suoi più alti dirigenti politici al fantomatico “Cartel de los Soles”, c’è un vero e proprio tentativo deliberato di attaccare il governo bolivariano.
Si è appreso che il giovane moderatore del prodotto audiovisivo non è un comunicatore qualsiasi, ma nientemeno che il nipote dell’oppositore golpista Antonio Ledezma, latitante della giustizia venezuelana, che guida la campagna diffamatoria contro il Venezuela e per innumerevoli volte ha chiesto l’imposizione di sanzioni contro il suo stesso paese.
Il suo nome è Ernesto Andrés Fuenmayor Schadendorf ed è il figlio di Oriette Schadendorf Capriles, figlia di Ledezma.
Secondo la giornalista Madelein García, il giovane è in Germania da più di 10 anni ed è editorialista per El Nacional, El Venezolano News e La Patilla e ora conduce un programma su Deutsche Welle (DW) Español. Ha contatti e relazioni con María Corina Machado, Lilian Tintori, Freddy Guevara, Delsa Solorzano, David Smolansky, ecc. I nomi più altisonanti dell’opposizione estremista in Venezuela.
Sono le stesse persone che hanno attaccato la democrazia in Venezuela e ora iniziano una nuova campagna internazionale con i soliti temi: narcoterrorismo, cartel de los soles, ecc. I rimaneggiamenti che si rispolverano durante l'anno elettorale", ha notato García nel suo resoconto su X rispondendo al giornalista argentino Carlos Montero.
Anche il giornalista argentino ha poi espresso indignazione per la grossolana propaganda anti-venezuelana di Deutsche Welle: “Pochissimo rigore giornalistico in questo servizio di @dw_espanol. Tolgo questo canale dalla rete via cavo. Qualcosa di simile è successo a causa di una denuncia che Siestita Romo ha fatto per la pandilla di Miami”.
Nel video, che ha l’unico obiettivo di screditare il Venezuela, si usano come fonti Transparency International e Insight Crime, legate a doppio filo alla propaganda imperialista di Washington.
L’Ansa termina così: “Non è la prima volta che l'esecutivo venezuelano attacca la diffusione di alcune notizie e contenuti editoriali internazionali. Anche altre emittenti, come la Cnn in spagnolo, o le colombiane Rcn e Caracol Radio, spesso critiche nei confronti del chavismo al potere, sono state espulse dal Paese alcuni anni fa”.
Frasi che gettate così, senza fornire ulteriori informazioni e fuori contesto, mirano esclusivamente a gettare una cattiva luce sul governo bolivariano di Maduro in vista delle prossime elezioni presidenziali. La campagna internazionale contro il Venezuela è partita da tempo e l’Ansa ha confermato di voler essere in prima fila.
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