Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?
1965
di Paolo Desogus*
C’è un clima inquietante. Si parla di guerra con grandissima leggerezza. Politicanti da strapazzo cianciano di riarmo, di istrici d’acciaio e altre figure mortali. È poi agghiacciante l’involuzione dei liberali. Questa gente è passata dalla chiacchiera da salotto borghese sulla schwà alla celebrazione della virilità dei combattenti. Uno scrittore da quattro soldi oggi blatera di spirito guerriero perduto.
Che qualcosa non andasse era chiaro da tempo. I bostri liberali non hanno battuto ciglio di fronte all’esibizione dei simboli nazisti del battaglione Azov. Molti di loro si sono poi esercitati in complessi arrampicamenti sugli specchi per giustificare lo sterminio dei palestinesi a Gaza. Ora ce l’hanno tanto con Trump, ma che la nuova amministrazione stia sostenendo Netanyahu nell’opera di occupazione della Cisgiordania a loro non frega una beamata. “Vadano pure avanti!”
Le loro parole grondano di sangue, di rabbia, di frustrazione, di meschina furia di rivalsa e sopraffazione. Un impulso irrazionale, un istinto di morte pervade i loro discorsi conditi da un nuovo vocabolario fatto di “onore”, “identità europea”, “orgoglio”.
Si offendono per le umiliazioni subite da Zelensky. Per carità, possono pure avere ragione. Ma dov’erano quando Schauble umiliava la Grecia? Dov’erano quando la Merkel calpestava il referendum contro le politiche è di austerità europee votato con larghissima partecipazione dai greci?
Parlano di democrazia ma sostanzialmente approvano la sospensione di qualsiasi discussione che contraddicano le loro idee, soprattutto sui temi militari. Dobbiamo riandarci. E chi l’ha deciso? I parlamenti forse? Figuriamoci. Se nei parlamenti vince chi non la pensa come loro è come minimo un rossobruno. Altrimenti è proprio un nazista, un nipotino Hitler…
La stampa che alimenta la loro furia non lesina valanghe di letame e fango quando si tratta di distruggere l’interlocutore sgradito.
La stampa che alimenta la loro furia non lesina valanghe di letame e fango quando si tratta di distruggere l’interlocutore sgradito.
Ricordiamoci che il nostro paese si è distinto per le liste dei traditori, dei putinisti, degli antisemiti e di chiunque si oppone alla logica della morte che abita nelle teste bacate di questi liberali senza arte né parte.
*Post Facebook del 5 marzo 2025