Dumping salariale: ora i "cinesi" siamo noi

2405
Dumping salariale: ora i "cinesi" siamo noi

 

Forse non ci siamo capiti. Su Repubblica di ieri c'è la notizia di un raddoppio del taglio del cuneo contributivo dallo 0.86 all'1.80. Misura buona da luglio a dicembre. Si pensa ad un taglio strutturale nella legge di bilancio a favore di lavoratori e imprese ma è tutto da definire. Il giornalista dichiara che se così fosse sarebbe una misura di "competitività" (per le imprese, ovviamente, e sul piano estero) del Paese.
 
Venerdì c'è stato un attacco alle banche italiane e allo spread.
 
Se continuasse a noi farebbe male, ma anche ai paesi dell'eurozona, per effetto di rinculo finanziario.
 
Quel che in Italia non si vuole capire è che la competitività, grazie a deflazione salariale e investimenti quasi nulli, si sta dimostrando da alcuni anni già efficace, lo si vede dalle performances della produzione industriale italiana in questi primi 4 mesi, che ha sovraperformato i tedeschi, i francesi e gli spagnoli.
 
Quel che si chiede alla classe dirigente italiana, e che non capisce, è quello di riallineare parzialmente i salari italiani alla media dell'eurozona, visto che c'è dumping salariale. Ma non lo capiscono. Si accusavano per decenni i cinesi di questo, ora i "cinesi" siamo noi. I soldi li devono cacciare gli industriali, pensano loro, non lo Stato, visto che c'è una massa finanziaria di 2500 miliardi di euro provenienti in questo decennio dai profitti industriali e commerciali, che non si riversa nell'economia, e prende il volo estero. Questo modello, che si seguita a portarlo avanti, come scrissi nel 2016 (riportato nel libro), ha fatto il suo tempo. C'è un'emigrazione giovanile di talenti che fa spavento e questi chiedono soldi allo Stato. Ma come si fa?

Sempre ieri, per finire, titolo in prima pagina su Il sole 24 Ore: "Trasporti al collasso, merci bloccate - Infrastrutture ferme, autisti introvabili, ferrovie saturate il sistema è travolto. Congelate le importazioni di materie prime e componenti, export in tilt". Ora capite un tasso di investimento bassissimo negli ultimi 30 anni cosa porta? Con il mercantilismo e il protezionismo fiscale in questi decenni si è puntato più a puntellare le imprese esportatrici, favorendo anche, con una legislazione del lavoro infame, la deflazione salariale.

Nel mentre le infrastrutture marcivano, al sud non se ne costruivano, i porti non erano collegati, la ferrovia alta velocità finiva a Salerno, l'area ionica manco considerata. In questi ultimi due anni, parola del segretario della Uil Bombardiero, lo Stato ha dato 170 miliardi alle imprese. Non si potevano spenderli per le infrastrutture? Marx diceva che la prima cosa fondamentale della produzione capitalistica è la velocità di circolazione, ai fini della valorizzazione, delle merci. Ora ci troviamo con un sistema in tilt, come in Usa.

Complimenti.
 
 
 
 
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Trump-Zelensky, leggere la realtà di Marco Bonsanto Trump-Zelensky, leggere la realtà

Trump-Zelensky, leggere la realtà

 Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street di Giuseppe Masala  Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia? di Paolo Desogus Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti di Geraldina Colotti Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Area flegrea e il famoso "IT Alert" di Francesco Santoianni Area flegrea e il famoso "IT Alert"

Area flegrea e il famoso "IT Alert"

La deriva di un continente in guerra di Giuseppe Giannini La deriva di un continente in guerra

La deriva di un continente in guerra

"Il crollo": dal G8 di Genova al riarmo europeo 2025 di Michelangelo Severgnini "Il crollo": dal G8 di Genova al riarmo europeo 2025

"Il crollo": dal G8 di Genova al riarmo europeo 2025

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX" di Giorgio Cremaschi Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti