ETUC: Quasi 3 milioni di lavoratori europei senza riscaldamento

2387
ETUC: Quasi 3 milioni di lavoratori europei senza riscaldamento

Quasi tre milioni di lavoratori europei senza riscaldamento.
 
È questa la situazione secondo la Confederazione europea dei sindacati che, in uno studio pubblicato a fine settembre, denuncia la drammatica condizione di almeno 2.713.578 di persone. Un fenomeno che, guarda caso, interessa quasi esclusivamente il Sud Europa. In testa c’è Cipro, con la impressionante percentuale del 45,6%, e poi Bulgaria, Lituania, Portogallo, Grecia, Spagna e Italia. Cittadini europei già piegati da pandemia, recessione e compressioni salariali che adesso, a causa dei rialzi stellari dei costi energetici, si vedono costretti a scegliere se pagare le bollette e riscaldare le proprie abitazioni oppure dare da mangiare ai propri figli. Nonostante molti di essi lavorino a tempo pieno. E la stima di questo disastro sarebbe pure al ribasso, giacchè i dati non includono i lavoratori che percepiscono salari del 50% inferiori a quello medio nazionale. Ragion per cui i lavoratori al freddo potrebbero essere qualche milione in più.
Eppure, nonostante situazioni come questa indichino inequivocabilmente la regressione costante degli standard di vita dentro l’Ue, a Bruxelles si continua a parlare di transizione energetica e riduzione delle emissioni. Senza minimamente discutere di misure finalizzate a proteggere i cittadini dalla speculazione attuata dagli operatori di libero mercato.
 
Ed è questo il punto politico.
 
Se dentro la moderna e opulenta Unione europea si verificano situazioni come questa non è certo colpa degli eventi naturali. Milioni di lavoratori all’addiaccio, infatti, sono la diretta conseguenza di precise scelte politiche. Perché se è vero che l'Europa è un continente privo di risorse ed energeticamente non autosufficiente, è altrettanto vero che le sue istituzioni avrebbero tutti gli strumenti per disciplinare il mercato energetico. Ad esempio facendo un passo indietro lungo la strada delle privatizzazioni selvagge e consentendo così il ritorno del controllo statale di asset strategici come l’energia. Quel sistema di economia mista in vigore fino a tre decenni fa che riusciva efficacemente a frenare la folle corsa dei prezzi dell'energia. Calmierando i costi di un bene che, fino a prova contraria, è ancora di primissima necessità. Almeno finché qualche esperto di “green economy” non verrà a spiegarci che ci siamo riscaldati al di sopra delle nostre possibilità e dobbiamo tornare a soffiarci nelle mani per non inquinare il pianeta.

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente” di Michele Blanco Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti