Fico sfida l’UE: “Sarò a Mosca il 9 maggio, nessuno può vietarmelo”
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che parteciperà alla tradizionale parata del 9 maggio a Mosca, in occasione dell’80º anniversario della vittoria sulla Germania nazista. La sua decisione arriva dopo l'invito della diplomatica UE Kaja Kallas ai Paesi membri e candidati a non prendere parte alle celebrazioni in Russia, in linea con i valori europei.
Fico ha risposto duramente, definendo le parole di Kallas "irrispettose" e "una minaccia". “Siamo nel 2025, non nel 1939. Sono il primo ministro di un Paese sovrano, nessuno può dirmi dove andare,” ha dichiarato.
Ha anche sottolineato di voler rendere omaggio ai soldati dell’Armata Rossa caduti per liberare la Slovacchia, così come ha fatto in passato per le vittime del D-Day o della RAF. Il leader slovacco si distingue ancora una volta in ambito UE per la sua posizione critica verso il conflitto in Ucraina, definendolo “senza senso”, e ribadisce la necessità di tornare a parlare di pace.
Dura la reazione anche da Mosca: il presidente della Duma, Volodin, ha accusato Kallas di mancare di rispetto alla memoria dei caduti, mentre il Cremlino conferma l’arrivo di oltre 20 capi di Stato per il 9 maggio, tra cui Cina, Serbia, Venezuela, Cuba e Brasile. Il dibattito accende nuovi riflettori sulla frattura interna all’Unione Europea e riporta al centro la memoria storica della Seconda Guerra Mondiale, con la Russia che rivendica – a ragion veduta - il ruolo decisivo dell’URSS nella sconfitta del nazismo.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati