FOTO E VIDEO. La verità sulle ultime morti in Venezuela
Gli autori delle violenze erano stati ingaggiati e retribuiti dalla MUD
di Fabrizio Verde
Il Venezuela continua a essere uno dei campi di battaglia preferiti dal circuito informativo mainstream dove mettere in campo tutte le armi necessarie alla demonizzazione del governo socialista. L’ultima narrazione tossica parla di un giovane manifestante, Armando Cañizales, ucciso dalla Guardia Nazionale Bolivariana.
In una conferenza stampa, il Ministro degli Interni e Giustizia, Néstor Reverol, ha reso noto che il manifestante in realtà è stato colpito a morte da fuoco amico: raggiunto al collo da una sfera metallica che i manifestanti volevano utilizzare per colpire le forze dell’ordine.
Reverol: Armando Cañizales murió por una esfera metálica cromada de 8mm, al parecer una rolinera que perforó carótida izq. pic.twitter.com/RIKmFSF95E
— Luigino Bracci Roa (@lubrio) 4 maggio 2017
L’esponente del governo bolivariano ha anche fatto chiarezza su di un’altra vicenda: quella di un giovane oppositore avvolto dalle fiamme. Il manifestante è stato colpito dalle fiamme dopo aver provocato l’esplosione di una motocicletta della Guardia Nazionale Bolivariana.
Anche in questo caso è emerso che gli autori delle violenze erano stati ingaggiati e retribuiti dalla MUD (sigla che riunisce le forze di opposizione al chavismo) per andare a provocare violenza e terrore nel corso della manifestazione.
«Questi atti - ha spiegato Reverol - sono parte delle azioni terroristiche, organizzate per incolpare il governo e generare commozione a livello nazionale».
Come da copione queste notizie sono state manipolate e utilizzate da opposizione e media mainstream per alimentare la campagna internazionale di demonizzazione della Rivoluzione Bolivariana.
Un semplice gesto conferma come funziona la manipolazione delle notizie: digitando su Google il nome del 17enne Armando Cañizales, il primo risultato che apparirà sarà un articolo redatto dal portale Caraota, parte del circuito disinformativo che quotidianamente propala fake news sul Venezuela e beneficiario dei fondi USAID destinati alla guerra non convenzionale contro il Venezuela.
Ovviamente la notizia manipolata ha fatto il giro del mondo, venendo ripresa e diffusa anche da esponenti politici di primo piano. Mentre gravi fatti come la morte di un ufficiale di polizia colpito a morte dai manifestanti dell’opposizione, viene occultata. Agli occhi dell’opinione pubblica mondiale si deve mostrare che il governo socialista reprime col pugno di ferro ogni voce di dissenso. Passo essenziale per preparare il terreno a operazioni di golpismo aperto. In tal senso il Cile di Pinochet sembra essere più vicino.
Guardate queste immagini e pensate solo per un momento quello che potrebbero scrivere i giornali "liberi" se questa camionetta della polizia fosse a Parigi, Roma, Bruxelles, New York. Si tratta di un blindato che difende Caracas da frange di estrema destra violente e la verità viene completamente capovolta.