Fubini che (solo oggi) si sorprende del "nazionalismo" della Germania

2002
Fubini che (solo oggi) si sorprende del "nazionalismo" della Germania

Oggi sul Corriere della sera il mitico Fubini si sorprende e manifesta sdegno perché la Germania ha fatto saltare l'accordo tra i ministri della salute europei, che prevedeva la distribuzione equa e solidale del vaccino tra i paesi membri dell'Unione. Per evitare che l'acquisto venisse monopolizzato dai paesi più forti e dotati dei mezzi per investire nella ricerca (come appunto la Germania) e salvaguardare anche gli stati più piccoli, l'UE avrebbe dovuto infatti gestire l'assegnazione delle dosi.

I tedeschi, che a dire il vero non hanno proprio l'abitudine a stare agli accordi, specie nell'UE, hanno però deciso di comprare direttamente da Pfizer e BionTech ben 30 milioni di dosi. Stanno inoltre trattando per comprarne altre da Moderna. Non solo, hanno anche barato sulle assegnazioni europee, e a dispetto della distribuzione proporzionale tra i paesi europei, la hanno già ottenuto degli anticipi nelle consegne. Il loro obiettivo è quello di vaccinare quasi due milioni di tedeschi prima dell'inizio dell'anno. A loro preme infatti di arrivare prima di tutti all'immunità di gregge per poter tornare ad essere competitivi e affermare in maniera ancora più soffocante il loro primato. Se ne infischiano degli accordi, dell'UE e di tutto: contano solo i loro interessi. Le diseguaglianze nella campagna di vaccinazione sono per loro un'opportunità per diventare ancora più forti.

Da noi ci si esalta per 470 mila dosi a settimana, una cifra assolutamente insufficiente. Con quei numeri (considerando anche il richiamo) ci vorrà qualche anno per vaccinare anche solo la metà della popolazione italiana. La Germania ha calcolato di aver bisogno di 130 milioni di dosi. Con la nostra popolazione a noi ne serviranno almeno 100.

Federico Fubini - quello che si era auto censurato sulla mortalità infantile in Grecia dopo le devastanti misure della troika, per paura che quei dati smentissero la favola dell'Europa buona e solidale - si dice preoccupato perché la scelta dei tedeschi rischia di far esplodere i nazionalismi. Siamo dunque alle solite, al solito ragionamento distorto che vede il nazionalismo come effetto e non come causa ben riconoscibile e determinata.

È la Germania ad essere nazionalista e a considerare l'UE come il proprio personale moltiplicatore di potenza economica e geopolitica. Credo che ce ne sia abbastanza per abbandonare qualsiasi religioso attaccamento a un'unità sovranazionale che non funziona e che non può funzionare perché toglierebbe ai tedeschi la supremazia.

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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